Ci chiediamo se l’azione di denuncia nella gestione del Teatro “G. Verdi”, promossa in qualità di cittadini liberi e desiderosi di poter contribuire al miglioramento della qualità di vita nella nostra città, abbia risvegliato la coscienza etica e morale dei politici comunali e regionali.
Abbiamo lamentato una scarsissima, per non dire inesistente, trasparenza nella spesa pubblica di questa impresa che da 10 anni viene gestita da un direttore artistico nominato dalla Giunta Comunale che, qui a Salerno, ha sempre un solo vertice: Vincenzo De Luca.
Abbiamo puntato il dito contro un’opposizione politica assolutamente inesistente in questo Comune che continua a negare ai cittadini un ruolo fondamentale negli equilibri democratici, funzionali alla gestione dei rapporti politici in favore dell’interesse collettivo e non di un vergognoso vantaggio personale.
L’approfondimento dello studio svolto sulle “carte del Comune” ci ha consentito di poter guardare oltre la propaganda che in questa città ha reso i cittadini miopi al cospetto di tanta arroganza.
Eppure il Sindaco di Salerno si è limitato a difendere le sua posizione d’interesse con frasi del tipo: “la vera forza del Teatro Verdi è quella di una gestione in economia: non avevamo stipendi da pagare, consigli d’amministrazione da retribuire”; oppure a sciorinare semplici motti propagandistici: “ci muove la passione. Mi dispiace che i Meet up non hanno questa stessa passione che abbiamo noi”.
Inoltre al Governatore della Campania non sembrano interessare le nostre rimostranze: “Sulle polemiche lascio dire a Vincenzo Napoli che è più elegante di me, altrimenti…Voglio essere lasciato in pace con i 5 stelle. Stiamo facendo cose importanti e non abbiamo tempo da perdere con le chiacchiere al vento”.
Come può un politico, ovvero un uomo pagato con soldi pubblici ed eletto dai cittadini per rappresentare e tutelare gli interessi di tutti, definire una richiesta di trasparenza: “Chiacchiere al vento” !!!
Ma noi non dobbiamo farci intimidire ed umiliare in questo modo. Non possiamo permettere ad un dominatore assoluto, ad un prepotente seriale, ad un detentore dei destini di milioni di cittadini, di trattarci in questo modo.
Il Governatore ed il Sindaco di Salerno devono rispondere nel merito. Ed è per questo che poniamo loro le seguenti dieci domande:
1. perché il Comune di Salerno continua ad affidare a Daniel Oren la direzione artistica della stagione lirico-concertistica senza nessuna possibilità di rotazione con altri professionisti di pari livello?
2. Qual è il rapporto tra il Comune e le associazioni che forniscono il coro, i figuranti e l’orchestra per ogni opera della stagione lirica del Teatro “G. Verdi”?
3. Perché il Comune non pubblica l’elenco dei coristi, dei figuranti e dei maestri d’orchestra, i loro compensi relativi ad ogni opera della stagione lirica del Teatro “G. Verdi”?
4. Quali sono i criteri di scelta di questi professionisti?
5. Perché non vengono realizzate dal Teatro “G. Verdi” le selezioni pubbliche per musicisti, figuranti, maestri collaboratori e coristi con regolare bando, in totale trasparenza al fine di garantire più meritocrazia ed opportunità anche agli studenti del conservatorio?
6. Per quale motivo il Comune di Salerno non chiede la pubblicazione dei bilanci alle associazioni che forniscono il coro, i figuranti e l’orchestra al Teatro “G. Verdi” per la realizzazione delle opere liriche, anche in considerazione del fatto che queste associazioni ricevono soldi pubblici dal Comune di Salerno per altre manifestazioni (ad es. “Arena del Mare”) ?
7. Perché il Comune di Salerno consente al direttore artistico di spendere circa 8mila euro ad opera lirica per un Segretario, nella persona di Antonio Marzullo, che risulta essere anche dipendente del Conservatorio e, dal gennaio 2017, è stato nominato anche Direttore Artistico della manifestazione “Estate da Re” finanziata con soldi della Regione Campania e gestita dalla società in house denominata SCABEC?
8. Come mai anche in “Estate da Re” risultano essere presenti le stesse persone, le stesse associazioni e gli stessi fornitori che beneficiano dei soldi spesi per la stagione lirica del Teatro “G. Verdi”, senza il rispetto della rotazione nell’affidamento di una enorme quantità di soldi?
9. Perché il Comune non si fa promotore della creazione di un Ente di Gestione del Teatro Verdi, i cui amministratori potrebbero prestare la loro opera, anche gratuitamente senza aggravare l’ente di costi eccessivi, al fine di migliorare le performance grazie all’ingresso di numerosi professionisti salernitani, oggi totalmente esclusi da qualsiasi contributo, e soprattutto delle professionalità del Conservatorio?
10. Mancano tutta una serie di attività come la formazione, circuitazione e coproduzione; come mancano altri soggetti che potrebbero partecipare all’attività del Massimo, Confidustria, Confcommercio, Banche, categorie sociali, sponsor privati etc. Mancano i costi analitici di produzione quanto ad artisti, tecnici, fornitori, allestimenti; manca una politica dei prezzi per famiglie, minori, disabili, under 30. Perché il Comune non promuove questo tipo di gestione nell’ottica di una maggiore trasparenza?
Forse, grazie a queste domande noi cittadini, quali principali finanziatori dell’impresa culturale salernitana, potremmo finalmente ottenere qualche informazione dalle amministrazioni promotrici di stagioni lirico concertistiche realizzate con soldi pubblici.