GIOVANI: CON LA LAZIO NON C’E’ FEELING

Il travaso continua a non funzionare. I giovani della Lazio a Salerno fanno fatica ad imporsi. Gli ultimi due esempi sono quelli di Strakosha e Pollace. Il portiere è stato accantonato dopo due sole presenze e a seguito di un errore, peraltro ininfluente, contro l’Avellino. Il terzino, invece, è stato mandato in campo a Crotone ed ha vissuto una serata da incubo. Entrambi a digiuno di esperienze tra i professionisti, hanno pagato lo scotto e dovranno ripartire dalle retrovie per provare a rilanciarsi nel prosieguo della stagione. La storia, insomma, si ripete. I giovani targati Lazio continuano a faticare quando indossano la casacca granata che ha un peso ed un valore ben diversi da quella di una squadra primavera. In principio, si disse, la difficoltà era rappresentata dalla categoria. L’allora Salerno Calcio, militando in serie D, non era appetibile per i giovani del vivaio biancoceleste e c’era, per giunta, un ostacolo normativo: per trasferire dei calciatori da un club professionistico ad uno dilettantistico c’era bisogno della rescissione del contratto. L’unico calciatore che passò da Formello a Salerno fu Iannarilli che si alternò tra i pali con l’under di turno, Sestito.
Ed allora, appuntamento alla stagione successiva. Una volta tornati tra i professionisti, infatti, sarebbe stato tutto più facile. Dalla Lazio ecco Ricci, Adeleke, Luciani, Capua, Perpetuini e Zampa, che si fece pure attendere e che poi si rivelò acerbo ed immaturo, al punto da doversi accontentare di un ruolo da comprimario. Nella stagione successiva ecco il flop Sbraga e Mendicino, l’unico a dare, sebbene a fasi alterne, qualche risposta positiva. Discorso a parte per Tuia, l’unico a dare prova di affidabilità nel corso degli anni ed ora fermo per infortunio. Lo scorso anno, per vincere in Legapro, la Salernitana non ha più guardato verso Formello. Il feeling, insomma, non è ancora sbocciato. Si aspettano tempi migliori.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto