L’arrivo a Salerno questa mattina del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, protagonista del convegno nell’aula Magna della Corte d’Appello di Salerno “Giustizia, tra riforme e prospettive” ed una sua dichiarazione rilasciata ai giornalisti sugli ultimi casi di femminicidio che hanno colpito negli ultimi giorni il Paese ha di fatto ulteriormente acceso il dibattito politico e sociale su un tema molto complesso e delicato.
“E’ illusorio che l’intervento penale, che già esiste e deve essere mantenuto per affermare l’autorità dello Stato, possa risolvere la situazione”. Questa la netta dichiarazione rilasciata dal ministro della Giustizia Carlo Nordio prima di accedere alla citttadella giudiziaria dove si è svolto il convegno che ha focalizzato il dibattito su “Giustizia, tra riforme e prospettive”.
“Purtroppo – ha dichiarato il guardasigilli Nordio – il legislatore e la magistratura possono arrivare entro certi limiti a reprimere questi fatti, che si radicano probabilmente nell’assoluta mancanza non solo di educazione civica ma anche di rispetto verso le persone, soprattutto per quanto riguarda giovani e adulti di etnie che magari non hanno la nostra sensibilità verso le donne”.
“Abbiamo fatto il possibile sia come attività preventiva per incentivare il codice rosso e accelerare i termini sia nell’aspetto repressivo – ha spiegato a margine di una iniziativa organizzata dalla Camera penale – abbiamo addirittura introdotto il reato di femminicidio che ci è costata anche qualche critica”. Per Nordio “è questione di educazione” e serve “un’attività a 360 gradi, educativa soprattutto nell’ambito delle famiglie dove si forma il software del bambino”.
L’evento Giustizia, tra riforme e prospettive, organizzato dalla Camera Penale salernitana, è stato introdotto dal saluto del Presidente della Corte d’appello di Salerno, Paolo Sordi, del Procuratore Generale Rosa Volpe, dell’Avvocato Generale dello Stato, Elia Taddeo e dal Presidente del locale Consiglio dell’Ordine degli avvocati, Alberto Toriello.
Ha partecipato ai lavori anche il Procuratore Capo della Repubblica, Giuseppe Borrelli, ed Viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli che nel corso di una sua dichiarazioni ai giornalisti ha parlato anche della questione dei dazi e delle barriere commerciali in Europa, sottolineando la necessità di un dialogo diplomatico per la tutela degli interessi italiani.