In attesa di eventuali innesti dal mercato degli svincolati, alla chiusura delle liste di trasferimento la Salernitana ha inserito in rosa i giovani Delli Carri e Vergani, un altro giovane, ma con più esperienza, come Ranieri, e il più rodato Gagliolo. Tre difensori ed un attaccante, dunque. Per il centrocampo c’era l’opzione Viviani, ma non si sa se sarà concretizzata. Per quanto riguarda Gagliolo, si sa che è stata una esplicita richiesta di Castori. Per Delli Carri e Vergani il giudizio va sospeso: se avranno occasione, dimostreranno sul campo il proprio valore. Per ciò che concerne Ranieri, sarebbe il caso che qualcuno spendesse qualche parola. Il ragazzo arriva, o meglio, torna in una piazza in cui lo scorso anno fece una breve apparizione per poi andare alla Spal. Il difensore di proprietà della Fiorentina non fece amicizia con i suoi mancati compagni di squadra in occasione della gara del Mazza. Con Djuric furono scintille, come le telecamere delle tv nazionali poterono documentare. L’accordo per l’approdo di Ranieri alla Salernitana era stato raggiunto più o meno nei giorni in cui a Salerno transitava Obi per le visite mediche, preludio alla firma ed al viaggio a Cascia per raggiungere Castori e la squadra. Si è atteso l’ultimo giorno per valutare la situazione e l’opportunità di un trasferimento bis dopo i fatti di settembre 2020. E, dunque, fare chiarezza, spiegare bene ciò che accadde, aggiornare la cittadinanza salernitana anche su eventuali sviluppi di quella vicenda, ammesso che ce ne siano stati, potrebbe servire per evitare altre incomprensioni. Ranieri andò via da Salerno perché aveva ricevuto delle minacce, questa la versione fornita non dal calciatore ma da chi lo rappresenta ed avallata anche dalla dirigenza granata. Un anno dopo, il matrimonio viene celebrato e Ranieri può stare tranquillo. A Salerno sarà trattato bene e potranno rassicurarlo anche i suoi nuovi compagni che in città vivono e non sono certo minacciati o maltrattati quando escono di casa. L’altra situazione su cui qualcuno ha il dovere di parlare è quella che riguarda Cedric Gondo, uno dei protagonisti della promozione in A, uno che, al pari di Casasola ed Anderson, Castori avrebbe voluto confermare e che, a giugno, aveva dovuto salutare per il veto della Figc ad operazioni tra Lazio e Salernitana. Su siti specializzati e non solo gira da lunedì sera la voce del ritorno a Salerno dell’ivoriano, previa rescissione con la Lazio. Ora, se da un lato, l’approdo in massima serie meritava rinforzi di un certo spessore che non sono arrivati nella misura necessaria ed auspicata, dall’altro, non si può non avere più di qualche dubbio sulla opportunità etica ed anche di immagine di una operazione così congegnata. Un atleta sotto contratto con la Lazio rescinde e va alla Salernitana, ossia l’ex società di Claudio Lotito. Dica qualcosa sull’argomento Gravina, si esprima anche, in qualità di generale della Guardia di Finanza, anche il dottor Ugo Marchetti che oggi ha rilasciato delle dichiarazioni rassicuranti e battagliere sulla situazione del trust. Nulla contro Gondo, fra l’altro determinante per la promozione in A nella scorsa stagione, ma siamo all’espediente nel senso più puro del termine, con cui si cerca di indorare la pillola e di celare i limiti e le mancanze di un mercato che non ha consegnato all’allenatore una rosa completa e di qualità. Ci sono ancora delle occasioni tra gli svincolati, ma si sa che si tratta di calciatori a corto di preparazione e non prontissimi. Un altro difensore di grande impatto, un centrocampista di livello superiore anche per velocità di pensiero e di azione, una mezzala che rompa le linee, un altro esterno più aduso alla categoria, una seconda punta sgusciante: mancano ancora tante pedine all’appello, ma il tempo è scaduto. Ora tocca a Castori ed alla squadra fare ciò che è in loro potere.
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