GRANATA: CON GREGUCCI MEGLIO IN TRASFERTA

Un cambio di rotta c’è stato, ma non è quello che la società ed i tifosi auspicavano. Dopo le dimissioni di Colantuono ed il ritorno in panchina di Angelo Gregucci, la Salernitana non ha scalato la classifica, pur avendo cambiato pelle in trasferta, laddove, con Colantuono, non era mai stata troppo efficace. Con il tecnico di Anzio i granata avevano ottenuto la gran parte del loro bottino di punti in casa, dove avevano perso solo contro il Brescia, quando ormai il rapporto tra allenatore e spogliatoio era ben logoro ed anche quello tra lo stesso Colantuono e la società era al punto di non ritorno, mentre in

trasferta avevano sempre faticato. La sconfitta di Carpi aveva chiuso il cerchio tanto che dopo la gara del Cabassi Colantuono s’era dimesso. Cambiato allenatore, la Salernitana ha solo cambiato l’ordine dei fattori: la squadra granata è stata concreta e costante in trasferta e troppo arrendevole in casa. Cinque punti in tre gare esterne, tre in quattro partite all’Arechi: la cura Gregucci non ha risolto gli squilibri umorali e di rendimento di un gruppo in cui i calciatori di maggiore esperienza e qualità restano spesso ai margini o sono impiegati a piccole dosi a causa di una condizione fisica lacunosa. In casa la Salernitana targata Gregucci ha vinto solo con il Foggia, perdendo poi contro Pescara, Lecce e

Benevento, ossia tre dirette rivali in ottica playoff. Nemmeno dopo il blitz in casa del Palermo, all’epoca capolista, i granata hanno tratto la giusta inerzia per tornare ad essere cinici anche in casa. E così il doppio turno esterno che si prospetta potrebbe essere quasi una benedizione. In trasferta Gregucci è imbattuto ed ha subito un solo gol, ragion per cui c’è da augurarsi che ad Ascoli e Verona la Salernitana confermi la sua vocazione esterna così da conquistare quei punti persi con troppa leggerezza in casa. Confermarsi in trasferta, per poi ritrovare la giusta rotta anche in casa. Solo così la Salernitana potrà risalire la classifica e scavalcare quell’asticella che in estate era stata alzata.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto