Diciamolo subito. E’ un errore gravissimo provare a giustificare la sconfitta con il Lecce, derubricando il tutto dietro un finto problema di pressione dello stadio Arechi. Gregucci prova a fare da frangiflutti, da paracadute, ma il suo esercizio – per quanto nobile nelle intenzioni – non regge e rischia di rivelarsi sterile. Del resto è stato lo stesso tecnico, sollecitato sull’argomento mercato – che chiude i battenti è giusto ricordarlo giovedì prossimo a Milano – a battere ancora sulla necessità di rinforzi a centrocampo e in attacco. Fatta questa premessa poi si possono fare tutte le analisi del caso. La sconfitta con il Lecce ha confermato quali fossero limiti e necessità a cui far fronte e che la società ha sottovalutato, perdendo l’occasione di consentire a tecnico di lavorare in condizioni migliori al fine di plasmare la squadra secondo le sue idee. Se prima della gara di Palermo era stato ingaggiato Minala, per la gara con il Lecce sarebbe stato auspicabile dotare il trainer di un rinforzo ulteriore in mediana dove, emergenza a parte, la Salernitana è carente. Ingaggiato il terzino sinistro Memolla ora la Salernitana si affaccia allo sprint finale del mercato con una serie di urgenze. Il club granata deve trovare una sistemazione ad Odjer per poi inserire un tassello in mediana. Col Perugia si è parlato nuovamente dell’esperto Raffaele Bianco, un costruttore di gioco più che un portatore d’acqua e quindi fatalmente destinato, nel caso fosse ingaggiato, ad oscurare Di Gennaro o quanto meno ad andare in concorrenza con l’ex Cagliari. L’idea Zammarini potrebbe anche essere approfondita, ma il giovanotto di proprietà del Pisa non ha le caratteristiche del mediano puro essendo più portato a giocare sull’esterno o a fungere da mezz’ala. Da Perugia è in partenza anche l’esterno offensivo Mattia Mustacchio, da tempo proposto alla Salernitana come contropartita per Gigi Vitale. La Salernitana, però, farebbe partire l’ex Ternana solo nel caso in cui riuscisse ad ingaggiare un altro fluidificante. Smentite di rito a parte, il paventato ritorno di Cristian Molinaro non sarebbe così peregrino. Il Verona continua a proporre Eguelfi. Per l’attacco si valutano anche Baraye del Parma e Vandeputte della Viterbese, ma anche in prima linea bisogna innanzitutto sfoltire. Vuletich non ha convinto Gregucci e sta valutando alcune possibilità all’estero, mentre Djuric, poco utilizzato anche dopo l’addio di Colantuono, ha un ingaggio alto che lo rende poco appetibile almeno quanto il rendimento finora offerto. Il Padova resta interessato, ma solo a certe condizioni. Emanuele Calaiò è un nome sempre d’attualità, ma il centravanti del Parma chiede diciotto mesi di contratto per scoccare le sue frecce lontano dal Tardini. Molti gli attaccanti che potrebbero cambiare maglia nel rush finale: tra loro anche Montalto, Cocco, Pettinari e Ganz che l’Ascoli ha proposto per arrivare a Pucino.
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