GRANATA NEL LIMBO: UN ALTRO POSITIVO, DOMANI LA RIPRESA

Anche Kechrida è risultato positivo al covid. Il difensore era in isolamento fiduciario, come tutto il gruppo squadra, e dall’ultimo giro di tamponi ha appreso della sua positività al coronavirus. La Salernitana aveva comunicato il nuovo caso riscontrato, mentre la federcalcio tunisina ha ufficializzato il nome del difensore granata che è nella lista dei convocati per la Coppa d’Africa, che si svolgerà a gennaio in Camerun. Resta ora da capire se Kechrida potrà rispondere alla chiamata della sua nazionale dopo la quarantena. Molto dipenderà dai tempi necessari per la sua negativizzazione. L’altro calciatore granata in partenza per la Coppa d’Africa è Lassana Coulibaly, convocato dal Mali. Da domani, intanto, salvo sorprese, la squadra dovrebbe riprendere gli allenamenti in sede. Stefano Colantuono ritroverà un gruppo incompleto del quale dovrebbero far parte Ruggeri e Mamadou Coulibaly, i due infortunati di lungo corso che hanno saltato tantissime partite nel girone di andata e che in avvio di stagione erano stati tra i migliori. Restano ancora da verificare le condizioni di Zortea e Strandberg. La squadra segue con grande apprensione l’evolversi della situazione societaria ed è un fatto quanto mai naturale e comprensibile. I calciatori hanno sofferto l’incertezza e la mancanza di riferimenti ed anche in alcune partite è emerso uno scoramento ed un senso di frustrazione che non possono che avere nella delicata vicenda societaria la loro spiegazione. Per quanto regolarmente stipendiati, i calciatori stanno vivendo una situazione particolare. E’ vero che tutti sapevano della scadenza del 31 dicembre, ma nessuno immaginava che si sarebbe arrivati a fine anno senza l’auspicata svolta societaria. E va da sé che una eventuale radiazione, sebbene i tempi della stessa siano tutti da accertare, potrebbe ripercuotersi anche sui lavoratori del club, calciatori e non solo. Insomma, si è arrivati laddove non si sarebbe dovuto arrivare. Domani la squadra tornerà in campo senza sapere nemmeno se il prossimo sei gennaio dovrà o meno affrontare il Venezia all’Arechi. Dall’euforia di maggio alla desolazione di fine anno: è il paradosso di una squadra che ha vinto e proprio per questo è entrata in un labirinto da cui qualcuno o qualcosa sembrano non volere che esca.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto