Tutto in 90’. A voler essere ottimisti il pareggio di rigore a Trieste può essere visto come il bicchiere mezzo pieno. Ma quanti rimpianti. Mezzo pieno perchè con il punticino ottenuto a Trieste contro il Pordenone è vero che la Salernitana si ritrova nuovamente fuori dai play off promozione. Ma è anche vero che i granata restano fortunatamente artefici del proprio destino. Battendo lo Spezia venerdì sera all’Arechi, infatti, i granata rientrerebbero prepotentemente in gioco avendo l’aritmetica certezza di prendere parte alla lotteria promozione. La Salernitana si ritrova attualmente nona con 52 punti, fuori dalla zona play off, ma con una partita ancora tutta da giocare. Per fortuna, il calendario consente comunque un’ultima chance alla compagnia di Ventura. In caso di vittoria venerdì prossimo contro i liguri, infatti, Di Tacchio e compagni sarebbero aritmeticamente qualificati alla poule promozione (complice lo scontro diretto tra Frosinone e Pisa in cui una delle due, o entrambe, dovranno lasciare punti). I rimpianti, invece, sono dettati da quello che poteva essere e non è stato. Non solo per tutta la stagione, ma anche e soltanto ieri sera al Nereo Rocco di Trieste (in caso di successo la Salernitana si sarebbe ritrovata addirittura sesta in classifica. Il tutto nella penultima giornata della regular season. L’ultima trasferta della stagione… regolare per i granata. Ma tant’è. Al rigore di Burrai per il Pordenone, risponde Di Tacchio poco più tardi, sempre dagli undici metri e sempre nella prima frazione di gioco.
La rivoluzione di Ventura paga a metà e solo nella ripresa. Il tecnico cambia completamente la spina dorsale, partendo dal portiere. Micai finisce in panchina dopo i disastri di venerdì scorso con l’Empoli. Al suo posto Vannucchi. Hertaux prende il posto di Migliorini al centro della difesa; Dziczek si riappropria delle chiavi del centrocampo e Giannetti sostituisce addirittura Djuric al centro dell’attacco. La Salernitana si piazza con il canonico 3-5. Sponda Pordenone, Tesser invece conferma il consueto canovaccio, ma attua comunque un pizzico di turnover in ottica play off. I ramarri partono forte, complice anche le iniziali amnesie di Dziczek. Il polacco perde palloni in serie e per fortuna i ramarri non ne approfittano. I padroni di casa la sbloccano comunque su rigore per fallo di Aya ai danni di Pobega (17’). Burrai dal dischetto non sbaglia e porta in vantaggio i ramarri (18’). La rete è come uno schiaffo, ma stavolta il ceffone sveglia i granata. La compagnia di Ventura alza il proprio baricentro e comincia ad uscire dal guscio. Heurtaux viene letteralmente denudato da Pobega in area neroverde e si procura il penalty. Dagli undici metri si presenta capitan Di Tacchio che spiazza Di Gregorio e pareggia i conti (26’). Prima dell’intervallo Giannetti di testa cerca l’angolino basso (35’), ma Di Gregorio è bravissimo e si allunga come l’uomo gomma, rifugiandosi in corner. Nella ripresa Ventura si fa sentire negli spogliatoi e la squadra torna in campo con una marcia in più. I granata prendono in mano il pallino del gioco e costringono i ramarri nella propria tana. Capezzi (20’) dalla distanza impegna seriamente Di Gregorio, mentre per due volte Giannetti si fa vivo in area avversaria. Nella prima occasione calcia, dopo una trattenuta abbastanza evidente di Bassoli. Poi cerca l’angolino basso, ma trova i guantoni di Di Gregorio. Tesser capisce che i suoi uomini hanno bisogno di rifiatare ed attinge a piene mani dalla panchina. Proprio il nuovo entrato Semenzato esalta i riflessi di Vannucchi che vola nell’angolino basso (38’), abbassando la saracinesca. Prima del triplice fischio finale Dziczek si divora il match point (48’) sparando alle stelle da posizione favorevolissima.