GRANATA: RICAMBI DA RODARE E MERCATO SEMPRE APERTO –

Sette presenze e meno di duecento minuti totali in due: Domagoj Bradaric e Junior Sambia hanno avuto un impatto marginale sulla prima parte di stagione della Salernitana. Difficoltà fisiche ed anche tattiche sono alla base dello scarso minutaggio dei due calciatori che il diesse De Sanctis ha prelevato dal campionato francese. Bradaric ha vinto anche un titolo in Ligue 1 con il Lille, con cui nell’ultima stagione aveva trovato meno spazio: solo due presenze da titolare contro le quattordici della stagione precedente, quella del titolo. Sambia ha giocato sedici volte dal primo minuto, subentrando in quattordici occasioni nella sua ultima stagione al Monpellier. Bradaric è stato pagato quattro milioni e mezzo, mentre Sambia è arrivato a parametro zero. Per entrambi contratti quadriennali, segno che la società granata ha puntato forte su di loro. Bradaric ha esordito in serie A in occasione della trasferta di Udine. Schierato dal primo minuto del secondo tempo per sfruttare la superiorità numerica e consentire a Mazzocchi di tornare sulla corsia destra, il croato non lasciò il segno. Titolare a Bologna, l’ex Lille fu sostituito dopo cinquantaquattro minuti. Dopo aver giocato otto minuti contro l’Empoli, Bradaric ha giocato tutto il secondo tempo della gara col Lecce. E’ un giocatore di grande spinta e dalla buona precisione nel cross: per questo Nicola lo ha accolto con grande entusiasmo, ma probabilmente deve colmare un gap fisico che non è dovuto solo allo stop muscolare patito a luglio. Il calciatore croato appare un po’ troppo leggero ed ha bisogno di mettere anche un po’ di chili per reggere l’urto della serie A. Dopo la sosta, si spera di vedere in campo un Bradaric più convinto e sicuro ed anche più tonico. Sambia ha collezionato tre presenze, contro Roma, Samp e Juve per un totale di una quarantina di minuti ed è quasi ingiudicabile. In Francia si era segnalato per fisicità, duttilità tattica e buona personalità: qualche inconveniente fisico e l’abbondanza di esterni, visto che Mazzocchi è rimasto dopo che a luglio sembrava in uscita e successivamente è stato ingaggiato Candreva, lo hanno per ora relegato ad un ruolo di comparsa. Se ci dovesse essere qualche variazione tattica, magari un cambio di modulo, sia Bradaric sia Sambia potrebbero trovare più spazio. Di certo, da loro Nicola si attende di più anche perché è fondamentale l’apporto di chi subentra visto che Mazzocchi e Candreva non possono sempre andare al massimo. E non può reggere ritmi infernali nemmeno Lassana Coulilbaly, letteralmente strabordante in alcuni momenti, ma vittima alla lunga di un calo e di un fisiologico appannamento. Il maliano deve essere sempre al top per fare la differenza: è il suo modo di stare in campo che richiede questo perché, una volta abbassati i giri del motore, Lassana diventa un calciatore meno determinante per la Salernitana. Il problema finora è stato che, assente Bohinen e partito Mamadou, in panchina Nicola aveva Kastanos, che incontrista non è, e Capezzi, rimasto in lista ma ormai ai margini del progetto. A gennaio, dunque, dovranno arrivare rinforzi in mediana. De Sanctis aveva puntato il belga Raskin dello Standard Liegi, oltre a Bove della Roma. Il diesse è segnalato in giro per l’Europa e potrebbe pescare qualche talento in Scandinavia, visto che uno dei giocatori più apprezzati in mediana è il danese Hjulmand, classe ’99, prossima plusvalenza del mago Corvino. Giovani, forti fisicamente e pronti mentalmente: li vuole così la Salernitana sia per gettare le basi per un ciclo importante sia per potersi autofinanziare. Due esterni presenti in rosa da rilanciare, almeno un centrocampista di corsa e sostanza da reperire sul mercato. Senza dimenticare un portiere under. Gennaio è lontano, ma non troppo.

 

Autore dell'articolo: Nicola Roberto