La passione che si scontra con i numeri. Impietosi. L’anno che si chiude rimarrà comunque nella storia per la Salernitana. Da una parte le celebrazioni del centenario della storia dell’ippocampo. Dall’altro i risultati magri, scadenti e mortificanti sul campo. La Salernitana è la squadra che nell’intero 2019 ha perso più partite in serie cadetta: ben 19 assieme al Livorno. Si chiude il peggiore anno della gestione Lotito-Mezzaroma, da quando la società è tornata in cadetteria. Appena 40 punti raggranellati nei 37 match giocati negli ultimi trecentosessantacinque giorni.
Da Palermo a La Spezia. Da Gregucci a Ventura, passando per il solito “salvagente” Menichini, con il triumvirato Lotito-Mezzaroma-Fabiani a gestire le cose di casa granata. Da una vittoria piena zeppa di sogni e speranze alla Favorita di Palermo (era il 18 gennaio scorso ndA) alla sconfitta con tanto di involuzione al Picco di La Spezia di domenica scorsa. In mezzo, un torneo cadetto salvato per il rotto della cuffia – ai rigori, ai play-out, al Penzo di Venezia con Menichini chiamato ancora una volta in extremis al capezzale di una squadra alla deriva – ed un’estate passata tra ricorsi ed aule dei tribunali per via della disputa o meno degli spareggi salvezza. Fino ad arrivare ad un nuovo campionato di B con Ventura sulla tolda della nave granata ed un equipaggio quasi completamente nuovo rispetto al passato. Quella sorta di repulisti solo apparentemente messa in pratica non ha portato in dote i frutti sperati. Almeno non quelli che si aspettavano tutti. E non parliamo soltanto di risultati e classifica che restano oggettivi. Ma anche dell’arrivo di alcuni giocatori giunti in granata con il pedigree dei top scorer che si sono presto rivelati dei… flop-scorer. Uno su tutti, Alessio Cerci. Ne più ne meno di quanto già capitato nel recente passato con Davide Di Gennaro ed Emanuele Calaiò (lo scorso anno) ed Alessandro Rosina ancora in organico, ma da tempo separato in casa solo per citarne alcuni.
E siamo al campionato in corso. Con il passare delle giornate anche questa stagione sembra essersi assestata sulla falsariga di quella precedenti. Si chiude l’anno e domenica scorsa si è chiuso anche il girone di andata del torneo cadetto. La Salernitana ha totalizzato 26 punti al giro di boa, assestandosi al decimo posto in graduatoria. Esattamente a centro classifica. Fuori dai play off (ad una sola lunghezza dall’ottavo ed ultimo posto utile per gli spareggi promozione) e distante quattro lunghezze dai play out. Tra color che son sospesi, verrebbe da dire. E pensare che le premesse stavolta sembravano ben diverse. Come sempre, però, le premesse non sono promesse. Dopo un avvio sprint, la compagnia di Ventura ha rallentato progressivamente. La Salernitana ha via via perso quella ventata di entusiasmo portata da Gian Piero Ventura. Basti pensare che i granata nelle prime 7 gare di campionato hanno totalizzato la bellezza di 14 punti (con una media di due a partita), mentre nei restanti 12 incontri hanno raccolto appena 12 punti (uno per ogni incontro ed una media retrocessione). Si chiude l’annus horribilis con la speranza che si apra il mercato di riparazione con qualche colpo degno della proprietà e della piazza.