La Salernitana va in clausura, entrando in una sorta di bolla non solo e non tanto per evitare i rischi del covid, con cui purtroppo tutti stiamo facendo i conti da tempo, ma per ritrovare serenità ed equilibrio, fame e spirito di sacrificio, ossia tutto ciò che non c’è stato nelle ultime uscite. Castori lo ha fatto presente alla squadra, strigliata, a quanto pare, duramente dopo la disfatta di Empoli in cui sono emersi limiti strutturali e carenze dei singoli, ma è venuta meno anche la voglia di lottare e di correre. Incapace di contrastare la marea azzurra, la Salernitana si è sfilacciata, sfaldata, rassegnata, mostrando segnali di nervosismo ed inquietudine, ma non la rabbia sana, quella che ti porta a correre e a lottare su ogni pallone, al di là di moduli e limiti. Che questa squadra abbia fin qui fatto molto di più di quanto fosse nelle sue potenzialità è convinzione diffusa presso molti tifosi ed addetti ai lavori. Che stia pagando dazio alla fatica fisica e mentale che sono state il prezzo altissimo da pagare per arrivare fino in vetta è pacifico e questo ora preoccupa Castori che deve rigenerare il gruppo nella testa e nelle gambe perchè sa che solo una squadra pronta e ben allenata potrà affrontare il resto del cammino nella maniera migliore, assodato che il gioco non la assiste e che dal mercato è buona regola non aspettarsi grandi cose. Ed allora la gara col Pescara dovrà essere preparata con la massima concentrazione e con la consapevolezza che serviranno prima di tutto fame e carattere per venire a capo della squadra di Breda che, a sua volta, è in una fase molto delicata della sua stagione. Castori sa bene che bisognerà recuperare motivazioni e stimoli, grazie ai quali fino ad un mese fa la sua squadra ha mascherato problemi tecnici e limiti strutturali. Poi si passerà alle valutazioni tattiche. Dal 3-5-2 si potrebbe anche derogare, magari provando a rendere meno dura la vita delle punte con la presenza di due esterni alti in un 4-4-2 a trazione anteriore con Kupisz e Cicerelli ai lati di Di Tacchio e Coulibaly o Capezzi. La Salernitana ha subito dieci reti nelle ultime tre gare e non segna dalla gara di Venezia. Dati inequivocabili che richiedono contromosse e soluzioni per scacciare i venti di crisi.
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