GRATIS LA PRATICA DI PERMESSO DI SOGGIORNO

“La richiesta di rilascio e di rinnovo del permesso di soggiorno è sottoposta al versamento di un contributo, il cui importo è fissato fra un minimo di 80 e un massimo di 200 euro” D.M. 6 2011.

Da ieri, 25 maggio, questo pesante balzello imposto agli stranieri in Italia è illegittimo. Lo ha stabilito il TAR del Lazio, accogliendo tutte le richieste della CGIL e Inca e rigettando le obiezioni della presidenza del Consiglio dei ministri, i ministeri dell’Economia e degli Interni.

E’ una vittoria non soltanto del sindacato, ma di tutti i cittadini stranieri presenti in Italia che chiedono di poter affermare il loro diritto all’integrazione. Il TAR del Lazio ha definitivamente chiuso il lungo percorso da noi iniziato nel febbraio del 2012 all’entrata in vigore della norma.

Siamo stati i primi a contestare la misura che da subito abbiamo considerato ingiusta, discriminatoria e incompatibile con le direttive europee. Ora è indispensabile che il Governo e l’amministrazione pubblica si adeguino, senza perdere altro tempo provvedendo a cancellare da subito l’odiosa tassa sui permessi di soggiorno e predisponendo la procedura per restituire la tassa ingiusta a quanti l’hanno pagata.

Intanto, CGIL e Inca continueranno a raccogliere i ricorsi di tanti cittadini stranieri che chiedono la restituzione di quanto l’amministrazione pubblica ha indebitamente riscosso, e vigileranno affinché questo provvedimento, che ci ha visto e che ci vede soli protagonisti, non diventi una opportunità per i soliti faccendieri per speculare sul diritto dei migranti. Invita i migranti a rivolgersi alle nostre sedi sindacali e del patronato Inca per produrre le domande di ricorso gratuitamente.

Autore dell'articolo: Marcello Festa