Cosa sono e come funzionano i bong è noto, che rientrino tra i modi più diffusi e ormai sdoganti per fumare la cannabis è risaputo, eppure in molti ancora non ne conoscono le varie tipologie, che si distinguono per materiale, dimensioni e forma. Per quanto il funzionamento rimanga il medesimo – un bong infatti non è altro che una pipa ad acqua, utilizzata dai fumatori di cannabis per migliorare l’esperienza e per il raffreddamento del fumo inalato – in base alla variazione delle caratteristiche, nella dimensione, forma e materiale, è possibile scegliere quale sia il più adatto alle proprie esigenze e ai propri gusti.
Struttura, materiali e funzionamento dei bong
I bong, indipendentemente dal materiale, dalla dimensione e dalla forma, sono costruiti dalle medesime parti, tra queste innanzitutto il braciere, dove si inseriscono le infiorescenze essiccate e bruciate. Un altro elemento del bong è la cosiddetta frizione o carburatore, ossia un piccolo foro che permette di rimuovere rapidamente il fumo dalla camera del bong. Insieme a questi anche il gambo, ossia il tubo all’interno del quale si sposta il fumo dal braciere alla base, filtrandolo attraverso l’acqua. La base del bong solitamente è a forma di boccia, ma si può presentare in forme diverse, a seconda dell’inventiva dell’artigiano che la realizza.
Per quanto riguarda i materiali, non ne esiste uno migliore rispetto agli altri, ma è pur vero che quello in vetro rimane il più consigliato e utilizzato per una serie di vantaggi, tra cui la capacità di non contaminare il sapore della cannabis e di lasciarlo dunque inalterato. Inoltre, il vetro costituisce un vantaggio di per sé, in virtù della sua trasparenza, che ne assicura un lavaggio e dunque una pulizia più accurata, poiché permette di vedere tempestivamente e in maniera più accurata le impurità e i residui di resina che rimangono all’interno del bong. Questi due vantaggi principali fanno del bong in vetro la versione meno economica tra quelli presenti sul mercato.
A seguire, tra gli altri materiali con cui vengono realizzati c’è l’acrilico. Questo, dopo il vetro, è il materiale più gettonato perché, a differenza del primo, è molto resistente, perciò adatto per essere spostato in viaggio e utilizzato in compagnia di altre persone. Ma in questo caso il sapore della cannabis risulta leggermente alterato.
La costruzione di un bong in ceramica, invece, si presta per le occasioni speciali. Infatti non sono particolarmente comodi e maneggevoli da portare in giro, ma allo stesso tempo sono molto apprezzati e utilizzati come oggetti di arredo, adatti per essere sfoggiati durante un evento.
I bong in legno e bambù rappresentano, ovviamente, la versione originaria e più datata dello strumento. Vantano una resistenza notevole, prezzi decisamente più bassi e accessibili, quindi alla portata di mano per tutti, ma tra gli svantaggi sicuramente la difficoltà nella pulizia.
Quest’ultimo problema ricorrere anche nei casi in cui il bong viene realizzato in metallo, poiché non è facile capire quando sia necessario procedere con il lavaggio, e allo stesso tempo come limite presenta anche la contaminazione del sapore. Dall’altro lato, però, si configura come un materiale estremamente resistente e duraturo nel tempo, nonché poco costoso.
Vantaggi e limiti nell’utilizzo del bong
Partendo dai punti a favore, va menzionato innanzitutto la mancanza di irritazione a gola e polmoni, dal momento che il fumo viene filtrato attraverso l’acqua, così da rendere l’inalazione molto più piacevole e rinfrescante. Come messo in evidenza anche sopra, i sapori e gli aromi rimangono pressoché inalterati, tenendo sempre conto delle variazioni a seconda del materiale del bong.
Tra i limiti o gli svantaggi, d’altro canto, risulta più complicato da utilizzare rispetto ad una semplice canna e costoso, soprattutto a seconda della tipologia di bong scelta. Infine, richiede manutenzione e pulizia costanti.