Molti tifosi hanno storto il muso per la decisione della società di indire la giornata granata in occasione della gara di domenica col Novara. Il momento, secondo molti, non era dei più propizi, ma, del resto, era noto fin dall’inizio che durante la stagione ci sarebbero state due partite non comprese nel costo dell’abbonamento. La Salernitana è reduce da una sconfitta immeritata, non vince da sette giornate e sta navigando in acque pericolose in classifica: per qualcuno indire ora la giornata granata significa esporsi al rischio di avere un Arechi vuoto. Altri, invece, fanno notare che sarebbe stato opportuno praticare prezzi quanto mai popolari per invogliare i tifosi a recarsi allo stadio in modo da garantire alla squadra un sostegno massiccio e caloroso anche nel giorno in cui era sospesa la validità degli abbonamenti. Chissà quanti dei 5200 abbonati decideranno di disertare l’Arechi domenica e quanti dei 4500 paganti, ad eccezione della gara con l’Avellino è questa la media stagionale, passeranno anche domenica per il botteghino. Inutile fare previsioni perchè Salerno è una piazza in grado di stupire sempre, di dare risposte importanti e di non far mancare mai il suo sostegno alla squadra, specie nei momenti difficili. Forse la società ha fatto leva su questo decidendo di indire proprio domenica la giornata granata, ma avventurarsi in speculazioni di questo tipo appare esercizio sterile. Più che altro, è curioso notare come, se a Salerno Lotito spesso si lamenti per lo scarso seguito nonostante le diecimila presenze settimanali all’Arechi siano una costante, a Novara, invece, il patron dei piemontesi, Massimo De Salvo, abbia voluto ringraziare i tifosi per la passione con cui seguono la squadra. Al Piola la media spettatori è di poco superiore ai 5000, la metà di Salerno, e questo a dispetto del fatto che la squadra di Baroni stia volando dopo una partenza a rallentatore.
Questione di punti di vista, insomma. E di numeri. Salerno ha potenzialità superiori a Novara e può portare allo stadio anche ventimila tifosi per una partita di Legapro, come è accaduto lo scorso anno e tante altre volte in passato. La passione non conosce categorie, ma va alimentata ed in qualche modo anche gratificata. Pretendere che la gente paghi solo il biglietto, accettando in silenzio ogni decisione societaria, che riguardi il mercato o altro, non è l’atteggiamento ideale. Ora come ora la Salernitana ha bisogno dei suoi tifosi e, al di là della opportunità o meno della giornata granata, sarebbe importante che l’ambiente avvertisse la presenza della società e che i tifosi potessero stare vicini alla squadra già durante la settimana. I ventimila sugli spalti danno sicuramente la carica, ma anche ricevere un incoraggiamento durante gli allenamenti non fa male. Aprirsi ai tifosi per poter ricevere ancora più sostegno e calore nel momento cruciale del campionato: sarebbe la mossa più opportuna.