Ufficializzato l’accordo con i nuovi main sponsor, la Salernitana ha bisogno di ricaricarsi moralmente. I primi passi in massima serie sono stati incerti e contraddistinti da difficoltà previste ed impreviste. C’erano e ci sono limiti, difetti, carenze noti, ma le prime tre partite hanno detto tanto, ed anche di più, sul conto di un gruppo che si sta ambientando nel nuovo contesto e che sta provando sulla propria pelle cosa significhi lo scotto del noviziato. Forse, l’unico a non scomporsi è Castori che sapeva bene quali e quante difficoltà avrebbe proposto l’avventura in massima serie. Certo, però, tre sconfitte ed undici gol al passivo in tre giornate sono un bilancio pesante ed il pericolo che morale ed autostima crollino è concreto. Lo si è visto nel secondo tempo della gara di Torino, in cui la squadra ha quasi mollato dopo aver ricevuto una scarica dall’ingresso di Ribery. Una reazione senza la giusta convinzione, durata pochi minuti, e poi i due gol nel finale che hanno appesantito il passivo come un segnale di resa di cui Castori ha preso noto. Il tecnico ha bacchettato a caldo la squadra, che pare meno intensa, meno aggressiva e determinata rispetto allo scorso anno. C’è da dire che il salto di categoria ha comportato un innalzamento del livello fisico e tecnico degli avversari e dunque anche l’idea di puntare su certe armi, come la corsa e la grinta, sembra non aver per ora dato grossi frutti. Ci sono evidenti limiti tecnici e per di più chi avrebbe dovuto correre il doppio degli avversari almeno per il momento fatica. La difficoltà mentale del gruppo è stata colta anche dal generale Marchetti che ieri ha fatto visita alla squadra al Mary Rosy. L’amministratore unico ha provato a dare la scossa, incoraggiando i calciatori e Castori. C’è bisogno di fiducia, ma anche di coraggio. Meno attendismo, più intraprendenza: l’approccio alle partite va rivisto. Il generale Marchetti ha ribadito anche nel giorno della presentazione di Ribery di essere un combattente e sicuramente avrà chiesto a Castori ed alla squadra di lottare e di andare all’attacco. Per salvarsi bisognerà vincere un bel po’ di partite e senza osare non sarà missione facilissima.
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