I dati sulla regione Campania in generale
La diffusione del gioco d’azzardo è un fenomeno che non sembra conoscere crisi, in tutta Italia. E la Campania è la regione in cui la spesa pro capite in scommesse è la più alta in assoluto.
Secondo i dati ufficiali, raccolti nel “Libro Blu per il 2021”, in media ogni cittadino campano ha speso nel corso dell’anno 2.460,80€, suddivisi in giocate fisiche (alle quali sono andati 794,50€) e online (che hanno raccolto 1.666,30€). Si vince, è vero (poco più di 3.400 milioni di Euro), ma la cifra spesa è molto più elevata: 4.680 milioni, con un saldo negativo superiore ai 1.277 milioni di Euro.
Ma a cosa giocano i campani, e dove? Online, spopolano i siti di gioco con depositi da 5€. In modo prevalente, slot machine e video lottery; seguono lotto, lotterie e scommesse sportive.
I dati in provincia di Salerno
Salerno e la sua provincia non fanno eccezione, anzi. Nel capoluogo, le giocate medie nell’anno 2021 hanno superato quota 2.500€, ma la cifra è sottostimata, se si considera che la Guardia di Finanza, durante l’esercizio della propria attività repressiva e di controllo, ha messo i sigilli a ben otto punti scommesse clandestini in soli cinque mesi di indagini (i dati sono riferiti all’anno 2019).
Molto spesso, un reddito pro capite basso individua proprio quei comuni in cui si gioca di più, come ad Eboli, dove il gioco d’azzardo pesa ben 1.400€ pro capite all’anno o a Battipaglia dove in media il cittadino guadagna meno di 16.000€ l’anno e ne spende più di 1.800; o, ancora, a Sicignano degli Alburni, dove si giocano 3.000€ pro capite, per un reddito di 12.000€
Ecco, di seguito, le giocate pro capite per l’anno 2021 nei principali centri:
Località | Giocata pro capite 2021 |
Pontecagnano | 1.265 € |
Eboli | 1.407 € |
Battipaglia | 1.816 € |
Capaccio | 2.110 € |
Scafati | 2.120 € |
Sapri | 2.267 € |
Nocera Inferiore | 2.288 € |
Sassano | 2.325 € |
Salerno | 2.534 € |
Vallo della Lucania | 2.792 € |
Padula | 2.985 € |
Sicignano | 3.055 € |
Le conseguenze sociali di un gioco compulsivo e dipendente
Quando si cerca di capire chi siano i giocatori salernitani e campani, la risposta è: tutti, senza distinzioni socio economiche. Anzi, molto spesso, chi si lascia andare ad atteggiamenti di gioco compulsivi proviene proprio dalle situazioni economicamente meno fortunate.
E questo concorre a generare problemi famigliari, affettivi ed economici nella misura in cui il gioco, da semplice svago e divertimento, si trasforma in patologia.
L’ampia diffusione su tutto il territorio provinciale (e regionale) di punti scommesse (legali, cui si sommano quelli illegali, legati alla criminalità organizzata) rende più complesso, per gli operatori del sociale e delle strutture sanitarie, prendere in carico i casi di dipendenza dal gioco.
La provincia di Salerno: come reagiscono le forze sociali e politiche in campo?
I tentativi si moltiplicano, da parte delle amministrazioni comunali, delle istituzioni culturali e di formazione, della società civile e delle forze dell’ordine.
Iniziative culturali
Al fine di sensibilizzare la pubblica opinione sull’argomento, BPER Banca e Avviso Pubblico contro il gioco d’azzardo patologico presentano e commentano i dati del “Libro Blu del 2021”, nell’ambito del progetto “La Trappola dell’Azzardo “.
Allo stesso scopo, il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Federico II di Napoli organizza dei convegni, come quello su “Interessi mafiosi e gioco d’azzardo: su chi puntiamo?”
Controllo e regolamentazione del gioco sul territorio
Le amministrazioni comunali, dal canto loro, cercano di limitare la diffusione del fenomeno, soprattutto tra le categorie di persone più sensibili e più a rischio.
A Nocera Inferiore, un regolamento restrittivo rispetto alla normativa nazionale colpisce le slot machine; idem a Castellabate, dove il sindaco tramite ordinanza specifica ha limitato gli orari di apertura delle sale slot (10:00 – 13:00 e 14:00 – 20:00), così come la loro diffusione sul territorio comunale: sale gioco, spazi per il gioco, installazione di apparecchi di gaming sono vietati a meno di 300 metri da istituti scolastici di ogni ordine e grado, chiese e oratori, impianti sportivi e centri di aggregazioni giovanili, strutture residenziali sanitarie o socio assistenziali, strutture ricettive per categorie protette, centri socio ricreativi.
Non è tutto: sempre a Castellabate, oggi, accanto agli apparecchi da gioco con vincita in denaro, deve esservi anche un cartello in cui siano evidenziati i rischi di dipendenza dal gioco d’azzardo, mentre, all’esterno dell’esercizio commerciale che ospita gli stessi apparecchi, un altro cartello deve indicare gli orari di funzionamento degli apparecchi.
E chi non ottempera? Sanzioni amministrative e sospensione del funzionamento degli apparecchi per un periodo compreso tra 1 e 7 giorni e, in caso di recidiva, sospensione dell’attività commerciale per minimo tre giorni.
Gli interventi delle forze dell’ordine
La Guardia di Finanza è in prima linea nella lotta contro il gioco illegale in tutta la provincia di Salerno.
Non è raro che le indagini e le operazioni di controllo portino a risultati significativi: sequestro di apparecchi da gioco non a norma (il caso più diffuso è che questi non siano collegati alla rete dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli); individuazione di esercizi commerciali all’apparenza chiusi al pubblico, che in realtà ospitano slot e (attraverso accessi secondari) giocatori; denuncia di attività sprovviste di regolare licenza; individuazione di centri scommesse con “totem”, ovvero terminali che consentono in modo abusivo e illegale la connessione ad un ampio catalogo di giochi, anche quelli vietati nel nostro Paese.