I carabinieri del Noe di Salerno hanno sequestrato su disposizione della Procura le Fonderie Pisano. I reati contestati ai titolari dello stabilimento di via Pisano, al centro da tempo di polemiche sull’ inquinamento ambientale prodotto sono: scarico di acque reflue inquinanti, gestione illecita di rifiuti speciali anche pericolosi, emissioni nocive in atmosfera, danneggiamento di beni pubblici, gettito di cose idonee a molestare le persone, violazione della normativa antincendio e della sicurezza dei luoghi di lavoro, abuso d’ufficio, falsità materiale ed ideologica in atti pubblici. Sette persone risultano indagate sette persone: cinque co-amministratori, della famiglia Pisano: Guido, Renato, Ugo, Ciro, che è anche direttore tecnico, Mario – e due ingegneri, che sono indagati, invece, solo per l’illegittimità delle autorizzazioni. Si tratta dell’ ingegnere Antonio Setaro, dirigente ufficio regionale che ha curato la procedura regionale Aia, e del consulente ambientale Luca Fossati. Gli abitanti della zona ed i Comitati ambientalisti avevano più volte denunciato l’intollerabilità delle emissioni moleste sia quanto ad odori, che a fumi e polveri, tali da rendere invivibili anche gli ambienti domestici e da limitare pesantemente lo svolgimento dei normali atti della vita quotidiana”.