“Per far sì che questo primato diventi realà, via Lotito e la multiproprietà da questa città!”. Firmato Direttivo Salerno. Una sconfitta all’indomani della sera in cui sul campo era arrivata una vittoria. E non una vittoria banale. La Salernitana, pur soffrendo e di brutto, aveva superato la Cremonese spingendosi in alto, come mai prima, in classifica. Prima insieme all’Empoli, eppure contestata dai suoi tifosi più accesi, quelli che, in tante occasioni, il diesse Fabiani aveva indicato come i veri tifosi, gli unici interlocutori possibili in una dialettica che prevedesse anche l’appunto, la contestazione, il non trovarsi dalla stessa parte della barricata. Gli ultras del Direttivo Salerno, dopo il comunicato diffuso a settembre con cui avevano apertamente messo in discussione la figura e l’operato del plenipotenziario- facente funzioni in loco della proprietà romana, hanno confermato la loro posizione, marcando una distanza che pare incolmabile anche nei confronti dei patron. Ieri sera, a meno di ventiquattr’ore dal primato raggiunto in classifica generale, cosa che non accadeva da anni e che a molti ha riportato alla mente le emozioni e le suggestioni di una Salernitana che poteva far sognare senza remore, il Direttivo Salerno, un’associazione che, a quanto fu affermato in una serie di telefonate informali in cui si annunciava che quel famoso comunicato di settembre “fosse oggetto di valutazioni a Roma”, evidentemente ancora in corso come da tradizione ed in omaggio ai tempi mai rapidi con cui nella Capitale si è soliti agire, non era riconosciuta come persona giuridica dalla società granata, ha esposto uno striscione eloquente. Il macigno sui sogni e sul cuore di una città che si sente prigioniera e che nei mesi scorsi ha fatto sentire in tutti i modi il suo disagio ed il suo grido di dolore, rimasto ancora e colpevolmente inascoltato da parte delle istituzioni politiche e sportive, resta. Nonostante le vittorie, nonostante il primo posto parziale. In altri tempi, pur non trascurando i problemi tecnici di una rosa incompleta e con poche alternative, Salerno si sarebbe stretta compatta e decisa intorno alla sua squadra. Intendiamoci: nessuno ce l’ha con Castori e con i calciatori cui non mancherà il sostegno, ma il nodo societario non è stato ancora sciolto. La multiproprietà è un problema, non si può far finta di nulla. Chi lo nega è fuori dalla realtà. Come chi ancora adesso continua a tirare in ballo gufi ed altre amenità, denotando assoluta incapacità di analisi delle partite e delle prestazioni fornite dalla squadra che lotta e non molla mai, ma che ha limiti strutturali e che deve ancora crescere tanto sul piano tattico. Non è questo, però, ciò che interessa agli ultras. Di certo, una vittoria, per quanto fortunosa possa essere, non sarà mai motivo di scandalo. Lo è, invece, il continuare a far finta di nulla, voltando la faccia dall’altra parte come se le noif non esistessero. E’ vero: le stesse noif non vietano alla Salernitana di essere promossa, ma impongono, in quel caso, la cessione piuttosto celere della società. Di qui non si scappa e, dunque, i patron dovrebbero chiarire fin d’ora se sia loro intenzione cedere la Salernitana pur di non vietare ai tifosi di sognare.
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