Giampiero Ventura aspetta rinforzi e lo ha ribadito anche ieri in occasione della conferenza stampa tenuta a San Gregorio Magno, da dove la Salernitana è ormai in partenza. Quasi alla vigilia del debutto ufficiale all’Arechi, che avverrà domani sera in occasione del triangolare con Bari e Reggina, due ambiziose formazioni di serie C, e a poco più di dieci giorni dal debutto in Coppa, sempre contro una squadra di categoria inferiore (Catanzaro o Casertana), il tecnico genovese ha provato ad evidenziare gli aspetti positivi perseguendo una precisa strategia: dare fiducia al gruppo attualmente a sua disposizione, anche attraverso il pubblico riconoscimento dell’impegno e dei miglioramenti compiuti dai calciatori che sono in ritiro, senza, però, per questo retrocedere di un centimetro dalla linea esposta anche nel giorno della sua presentazione quando accanto a lui c’era Claudio Lotito. I rinforzi, insomma, servono. Sarebbe stato importante averli prima, sarà indispensabile averli comunque perchè la Salernitana così com’è adesso appare incompleta e non competitiva se nelle intenzioni della proprietà c’è quella di competere realmente per il vertice. Ingaggiato Ventura, presentate delle iniziative post Centenario, tutte a prezzo non proprio di saldo (la maglia celebrativa a 119 euro, un biglietto di curva per assistere al triangolare in memoria del Siberiano a 12, per non parlare del notevole rincaro subito dai prezzi per abbonamenti e biglietti per il campionato), ora la proprietà granata deve investire, dimostrare con i fatti di voler mantenere fede ad impegni assunti anche con modalità solenni, perchè, tanto per usare un latinismo, scripta manent. E la Salernitana, con le firme dei suoi patron, solo pochi mesi fa annunciava pubblicamente la sua volontà di conquistare la serie A. Premesso che non basta dichiarare un obiettivo per poi centrarlo, è pur vero che bisogna dare segnali concreti per dare seguito alle parole. Se l’ingaggio di alcuni calciatori e l’esclusione dal ritiro di altri, fuori dai piani nonostante i sostanziosi contratti firmati, sono stato presi come segnali di discontinuità col passato, la stasi delle due settimane in cui Ventura ha lavorato sul campo in ritiro non è stata certo propizia. Ventura lo ha fatto capire sottolineando la bontà e la qualità del lavoro svolto sul campo che, però, rischia di essere svilito e vanificato qualora dal mercato non arrivassero le pedine giuste. Sono gli obiettivi a fare la differenza: se la Salernitana vuole puntare a stare in alto, allora sono indispensabili un centrale ed un esterno mancini, un altro centrocampista che sia in grado di dettare i tempi, un esterno destro che possa quanto meno giocarsi il posto con Lombardi, una punta dal gol facile oltre a Cerci. Ventura sa di non potersi aspettare tutti questi rinforzi, per questo ne chiede almeno tre di un certo livello per poi metterci del suo, inteso come carisma e qualità di gioco, per presentare in campo una squadra che abbia una identità, che possa arrivare all’esame del campionato preparata e sicura di sé come uno studente che abbia la coscienza pulita, per aver studiato a dovere in vista di una interrogazione.
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