IL RITORNO DEL CAPITANO

Il ritorno del capitano. Contro la Pro Vercelli scoccherà nuovamente l’ora di Manolo Pestrin, fermo al palo, per scelta tecnica, ormai da tre partite ed ora nuovamente in rampa di lancio. Il calo di Moro e la necessità di irrobustire la squadra hanno indotto Torrente a richiamare in servizio il 37enne centrocampista, pretoriano di Fabiani, che, dopo aver tirato la “carretta” per tutta la prima parte della stagione, ha avuto modo e tempo di ricaricare le batterie. Dunque la Salernitana riparte da Pestrin, pilastro della squadra che l’anno passato ha stravinto il campionato, giocatore ritenuto di fondamentale importanza anche per il grande carisma di cui indiscutibilmente dispone. Subito dopo la partita di Latina, trascorsa anche quella mestamente in panchina, era stata paventata l’opzione di un impiego di Pestrin al centro della difesa già contro la Pro Vercelli, complice la squalifica di Lanzaro e l’indisponibilità di tutti gli altri centrali. Una soluzione, in verità, già sperimentata a Pescara e con buoni risultati: centrale difensivo al fianco di Empereur anche per garantire alla salernitana un migliore sviluppo del gioco, potendo, il capitano, far ripartire l’azione fin dalla propria area di rigore. Torrente, però, opterà per Franco anche perchè è in mediana che ha bisogno di più muscoli e Pestrin può sicuramente fare al caso. Gli acciacchi di Moro, poi, completano il quadro e fanno sì che il capitano possa ritornare sulla ribalta nel ruolo a lui più congeniale. Pestrin tornerà in cabina di regia dopo tre partite trascorse in panchina ed avrà voglia di dimostrare di poter essere ancora utilissimo alla Salernitana. Sul punto non ci sono molti dubbi, ciò che ha destato fin dall’inizio legittime perplessità è stata la scelta del club di non dotare Torrente di nessun regista di ruolo, rinunciando, ad esempio, all’ingaggio di Lodi, e puntando tutto o quasi su un giocatore che non ha dalla sua la carta di identità. Domani, però, il capitano sarà titolare e ci terrà in maniera particolare a dimostrare che lì in mezzo può ancora dire la sua.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto