Immobili comunali fittati a prezzi irrisori e regolamento sui dehors. Sono due spine conficcate nel fianco della maggioranza a palazzo di Città. Dei due spinosissimi argomenti se ne parlerà, sicuramente, nel corso del prossimo consiglio comunale convocato per venerdì 31 marzo. Si annuncia battaglia tra maggioranza e opposizione ma anche, ed è questa probabilmente la novità più rilevante, all’interno della stessa maggioranza che rischia di spaccarsi su due argomenti particolarmente sensibili. Intanto la questione immobili di proprietà comunale. Agli atti ne risultano 870 dati in locazione nel 2016. Nell’elenco in cui vengono specificati la tipologia del bene, la grandezza, il canone atteso viene anche indicato quello realmente incassato. Sfogliando il lungo elenco si nota, oltre al basso costo dei vari fitti, anche il fatto che sono pochi che pagano. In molti hanno pagato solo in parte, altri non hanno pagato affatto: i locali per i quali non risulta versato neanche un euro di canone sono 467, vale a dire poco più della metà di quelli dati in fitto. Tra questi risultano sia alloggi di edilizia residenziale pubblica, sia locali dati ad associazioni che alloggi non popolari presenti nel patrimonio. Parliamo di un patrimonio di grandissimo valore che, però, non viene utilizzato al meglio che premia i “fortunati” a scapito della collettività. C’è poi la vicenda dehors, il nuovo regolamento delle aree attrezzata all’esterno dei locali che, ad avviso di molti consiglieri comunali è paragonabile ad una sorta di sanatoria generale. Gli stessi dirigenti del comune avrebbero ammesso che la stragrande maggioranza delle attuali strutture hanno qualcosa da sanare perchè in pochi rispettano le regole e l’amministrazione non è in grado di controllare e sanzionare gli abusi che vengono commessi. Secondo l’opposizione ed anche una parte di maggioranza il nuovo regolamento piuttosto che disciplinare la complessa materia autorizzerà di fatto la realizzazione di centinaia di volumi privati su suolo pubblico. Una risposta sbagliata che paradossalmente premia chi non rispetta le regole.