Scatta una nuova inchiesta dei furbetti del cartellino. Timbrature anomale, irregolari, ore di lavoro inferiori rispetto ai compensi percepiti che hanno portato nei giorni scorsi, su disposizione della Procura di Vallo della Lucania, la Guardia di Finanza di Salerno ad eseguire un decreto di sequestro preventivo d’urgenza, finalizzato alla confisca diretta e/o per equivalente, nei confronti di 9 dipendenti del Comune di Ascea, a carico dei quali è stato ipotizzato il reato di truffa ai danni dell’Ente.
Le indagini delle Fiamme Gialle della Compagnia di Vallo della Lucania sono state avviate a seguito della denuncia pervenuta da un dirigente dell’Amministrazione comunale, il quale aveva richiamato l’attenzione su criticità emergenti in ordine all’orario di servizio svolto da alcuni impiegati.
Gli approfondimenti investigativi di specie si legge in una nota el Procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania, a firma del Sost. Procuratore di Turno dottor Luigi Spedaliere. hanno quindi riguardato, nel dettaglio, l’analisi delle timbrature (orario di entrata e di uscita) di tutto il personale, consentendo di rilevare, per alcuni di essi, la presenza di notevoli debiti orari, maturati negli anni dal 2018 al 2021 a fronte di un numero di ore effettuate nettamente inferiore a quello dovuto.
Nello specifico, i militari hanno passato al setaccio tutti i documenti acquisiti presso l’Ufficio deputato all’amministrazione ed alla gestione delle risorse umane, verificando la regolarità dei dati inerenti alle presenze, assenze, ferie e permessi.
Il confronto con le informazioni fornite dall’Ufficio finanziario ha così messo in luce che gli indagati, pur avendo prestato un numero di ore di lavoro inferiore alla soglia minima mensile (peraltro in via totalmente ingiustificata), avevano percepito in busta paga i normali compensi, senza subire decurtazioni stipendiali di alcun tipo.
Nel corso degli accertamenti, è stato inoltre scoperto che, sin dalla installazione, li marcatempo adottato dal Comune per il conteggio delle presenze e dei turni effettuati (attualmente sottoposto a vincolo cautelare) non era mai stato collegato alla rete né agli Uffici personale ed economato, lasciando ni questo modo del tutto inosservate le anomalie sussistenti.
Sulla base del grave quadro indiziario ricostruito e della quantificazione delle maggiori retribuzioni corrisposte, al fine di garantire il recupero delle somme indebitamente percepite, la procura di Vallo della Lucania ha disposto.a carico dei dipendenti dell’Ente coinvolti, li sequestro preventivo di beni mobili, immobili e risorse finanziarie per oltre 30.000 euro.