INCHIESTA APPALTI PILOTATI, LA CASSAZIONE ANNULLA L’ACCUSA DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE PER LUCA CASCONE

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato da Luca Cascone, per il tramite dell’avv. Cecchino Cacciatore, annullando la motivazione del Riesame di Salerno sul fumus della presunta associazione per delinquere.

Cascone fu indagato nell’ambito dell’inchiesta sui presunti appalti pilotati in Provincia di Salerno relativi a Fondovalle Calore, Aversana e sottopasso di Paestum.

Attraverso un post sul proprio profilo Facebook, Cascone ha dichiarato: “Qualche ora fa mi è stata comunicata una buona notizia: la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio il decreto con cui mi veniva contestato il reato di associazione a delinquere. Il mio auspicio ovviamente è che questo atto possa essere un primo passo verso la risoluzione di una problematica che mi ha visto inaspettatamente coinvolto.

Continuo ad attendere con serenità che gli organi inquirenti e la magistratura possano continuare le loro attività: valutare questa sentenza, e continuare nelle attività di approfondimento e verifica di tutti i documenti e le circostanze, per poter confermare la mia totale estraneità ai fatti che mi sono stati contestati.

Non possono negare che sono state, e fino alla soluzione finale lo saranno ancora, settimane e mesi difficili e pesanti psicologicamente (e non solo) per me, per la mia famiglia e per tutti gli amici e le persone che mi (e ci) vogliono bene; da oggi sembra che possa iniziare a vedersi una flebile luce in fondo al tunnel.

Per questo primo risultato, voglio ringraziare tutto il collegio difensivo: soprattutto il mio avvocato Cecchino Cacciatore, che considero un amico ed un fratello maggiore; da ottobre per mesi interi sono stato tutti i pomeriggi al suo studio per assistere e condividere il lavoro su tutti i documenti, alle relazioni ed agli atti che abbiamo sviscerato, approfondito e recuperato presso i vari enti per redigere le varie memorie depositate. Un lavoro puntuale ed approfondito, giuridico e tecnico che ha posto le solide basi della difesa; lavoro che sappiamo essere non ancora finito e che si continuerà a fare con grande attenzione.

L’amico avv. Massimo Ferrandino che si è subito impegnato, non appena coinvolto, e con grande pazienza ci ha aiutato a coordinare tutte le attività. E poi l’illustre prof. Franco Coppi, che ci ha dato l’onore di unirsi in quest’udienza portando il suo contributo di grande esperienza e di conoscenza, rafforzando la convinzione nel lavoro fatto e della nostra tesi di estraneità”.

Autore dell'articolo: Redazione