INCHIESTA COOP: SILENZIO SUL LUNGO INTERROGATORIO DI ZOCCOLA –

E’ stato secretato il lungo interrogatorio al quale nella giornata di ieri presso la Cittadella giudiziaria è stato sottoposto Vittorio Fiorenzo Zoccola, il presidente di una delle otto cooperative social, ma di fatto il gestore principale del sistema sul quale punta l’attenzione l’inchiesta della Procura di Salerno che ha portato in carcere Zoccola e ai domiciliari l’ex assessore alle politiche sociali del comune di Salerno, Nino Savastano ed il dirigente del

settore ambiente Luca Caselli con l’accusa di aver realizzato una serie di irregolarità che consentiva alle cooperative con un giro di circa 200 lavoratori ed un valore di un milione e 600 mila euro l’anno di vincere tutti bandi relativi alla gestione di servizi vari, tra i quali la manutenzione del verde pubblico , ottenendo in cambio sostegno elettorale. All’interrogatorio con il giudice per le indagini preliminari Gerardina Romaniello e i pm Gugliemo Valenti e Elena Cosentino, che ha preso il via alle 11,30 ed è terminato alle 18,45 ha preso parte anche il procuratore capo Giuseppe Borrelli. Zoccola è difeso dall’avvocato Michele Sarno, candidato alle ultime elezioni amministrative nella colazione di centro destra . Dopo aver convocato una conferenza stampa per la giornata di domani, oggi l’avvocato ha disdetto l’appuntamento un ritardo nella notifica degli atti, gli altri interrogatori sono stati rinviati. Lunedì ad essere ascoltato di magistrati anche il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli che in queste ore è alle prese con il rebus giunta. Prende sempre più piede l’ipotesi di assessori tecnici , ma non sarà facile individuarli. Nell’ordinanza viene più volte evidenziata la rete di relazioni tessuta da Zoccola con il mondo politico ed amministrativo. “ Egli è al centro di un vasto network di conoscenze, legami, interessi economici ” si legge nell’ordinanza. Non è escluso che ieri Zoccola abbia iniziato fa e piena luce su questa rete, su chi e come ha beneficiato del suo appoggio

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro