Il giudice per le indagini preliminari Alfonso Scermino del Tribunale di Salerno ha rigettato la richiesta di archiviazione del procedimento della Procura disponendo nuove indagini sul possibile collegamento così come denunciato in un dossier dal comitato Salute e Vita, tra l’inquinamento prodotto dalle Fonderie Pisano e i decessi per tumore verificatisi tra Fratte e la Valle dell’Irno. Il gip ha ordinato la restituzione degli atti al Pm per l’ulteriore corso assegnando 12 mesi per l’espletamento degli accertamenti.
L’ordinanza di rigetto di archiviazione è stata oggetto questa mattina conferenza stampa convocata d’urgenza dal comitato e associazione Salute e Vita, per rendere noto l’ importante risultato ottenuto in merito alla gravissima vicenda legata alle fonderie Pisano che anche nei giorni scorsi hanno reso l’aria irrespirabile e condizionato la vita di migliaia di cittadini dei tre Comuni Salerno, Pellezzano e Baronissi. All’appuntamento organizzato dal portavoce del Comitato Lorenzo Forte hanno preso parte tra gli altri l’Avvocato Fabio Torluccio e il Dott. Paolo Fierro .
Negli ultimi mesi dell’inchiesta, i periti della Procura di Salerno non avevano trovato prove scientifiche a riguardo, tanto che, lo scorso luglio, il pm Roberto Penna aveva chiesto l’archiviazione dell’inchiesta a carico dei proprietari dello stabilimento di via Dei Greci. A tale richiesta si sono però subito opposti i legali rappresentanti del comitato di cittadini, che da anni chiede la chiusura definitiva/delocalizzazione delle Fonderie arrivando all’ordinanza dello scorso 13 giugno a firma del Gip Scermino che dovrà portare ad escludere categoricamente che l’inquinamento delle fonderie non abbia contribuito alle morti.