La sindaca Cecilia Francese chiarisce la propria posizione in merito al protocollo d’intesa firmato tra Provincia e Consorzio Asi. Apprendiamo dalla stampa, con estremo stupore che in Provincia a Palazzo Sant’Agostino ci si incontra per pianificare sul territorio di Battipaglia e si firmano protocolli d’intesa relativi all’area dell’interporto, ossia si parla di infrastruttute pensate per svolgere un ruolo strategico per le attività produttive della Piana del Sele, non solo senza la presenza del Comune di Battipaglia, ma senza neanche invitarlo.Sembra che questo sia avvenuto per “questioni di velocita” e perché si sono incontrati gli enti titolari della potestà pianificatoria. Questa la giustificazione ascoltata in una intervista che riteniamo essere un tentativo di mal celare un atto che manifesta una preoccupante ed allarmante concezione dei rapporti istituzionali, infatti siamo di fronte soltanto ad un episodio di “scostumatezza istituzionale”.Sia ben chiaro a tutti i soggetti che si pongono l’obiettivo di intervenire sul territorio del Comune di Battipaglia che il presupposto imprescindibile della collaborazione istituzionale è la condivisione delle scelte. Solo questo garantisce il fatto che le scelte fatte INSIEME arrivino a buon termine, in alternativa c’è soltanto un inutile polemizzare, destinato a risolversi nelle sedi della giustizia amministrativa, e che al momento servirebbe solo a dar vita a sterili campagne elettorali destinate a non approdare ad alcun risultato.Vogliamo ricordare a tutti i soggetti protagonisti di questa “clamorosa scivolata” istituzionale che il Comune di Battipaglia si è mosso fino ad ora, sia sul terreno politico che su quello tecnico, con grandissimo spirito collaborativo, e che all’incontro promosso dalla CGIL, cui si fa riferimento in un’intervista “giustificatoria” del presidente dell’ASI, il Comune di Battipaglia c’era con la Sindaca e con il dirigente dell’Area Tecnica, ed in quella sede si condivise il fatto di aprire una ampia discussione con il mondo della produzione, con le stesse OO.SS. e con le forze politiche della città della Piana del Sele, sulle prospettive dell’intera area e sulle scelte da fare sulla infrastrutturazione ed i servizi che necessitano al mondo dell’imprenditoria locale. Tale discussione doveva trovare un suo momento pubblico di sintesi in una iniziativa da tenersi verso la fine di settembre con il coinvolgimento di tutti i momenti istituzionali (Provincia e Regione compresi) e gli artefici di uno sviluppo dell’area che in quella sede andava ad essere disegnato.Fughe in avanti, forzature inopportune, non servono. Fanno soltanto ritornare indietro le lancette dell’orologio e fanno perdere tempo in quanto creano una forte diffidenza.Quanto poi si lascia intendere che sul territorio del Comune di Battipaglia possano “passare ” varianti quali quelle discusse a Palazzo Sant’Agostino senza il consenso del Comune di Battipaglia si dimostra non solo una inaccettabile “arroganza politica” ma anche una concezione del diritto amministrativo che per quanto ci riguarda non è assolutamente condivisibile.Se qualcuno pensa di mortificare il Comune di Battipaglia deve ben comprendere che mortificare una istituzione locale significa mortificare la città che quella istituzione locale rappresenta.Noi siamo abituati a guardare oltre atteggiamenti ed impostazioni politiche e culturali di corto respiro, e quindi continueremo a muoverci in una logica di massima disponibilità al confronto e rimaniamo fermi alle posizioni, condivise da tutti i partecipanti, conclusive dell’incontro avuto con la CGIL, e rimaniamo in attesa dell’iniziativa sulle prospettive della Piana del Sele a cui parteciperemo con le proposte del Comune di Battipaglia.Incontrerò in questi giorni il Presidente dell’ASI dott. Visconti che questa mattina ha inteso telefonarmi per ribadire lo spirito collaborativo. Quell’incontro partirà da quanto ho inteso puntualizzare in questa nota.Del Presidente della Provincia continuiamo a registrare atteggiamenti per lo meno sgradevoli nei confronti del Comune di Battipaglia che, vogliamo limitarci a ricordargli è il più grande Comune a Sud del capoluogo e uno dei 4 Comuni più grandi della Provincia, probabilmente il suo ruolo istituzionale imporrebbe altri tipi di rapporto.
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