Il dubbio che ci sia un sottile ma irresistibile gusto a tenere nell’incertezza milioni di tifosi è sempre più fondato. Se non fosse così, se volessimo escludere a priori questa forma di sadismo giuridico e sportivo al tempo stesso, allora sarebbe solo incompetenza ed inadeguatezza, per non dire altro. La serie B e la serie C restano nel caos dopo l’incredibile, ma non è stata certo la prima, giornata di ieri in cui il Tar del Lazio ha smentito se stesso, ridando valore alle decisioni del Collegio di Garanzia del Coni che aveva stabilito che la B doveva restare così com’era, cioè a 19 squadre e rinviando tutto all’udienza in Camera di Consiglio del 26 settembre, tanto che, venute meno le ragioni di urgenza, Frattini aveva spostato al 28 settembre la nuova riunione al Coni. Non poteva, però, finire qui. In serata, infatti, puntuale è arrivato il colpo di scena che mette in discussione tutto partendo dalle fondamenta: il Collegio di Garanzia ha stabilito che il Cesena, che a luglio è scomparso dalla scena professionistica, avrebbe dovuto subire la penalizzazione di quindici punti in classifica retroattivamente, cioè in relazione alla scorsa stagione. La conseguenza è che la classifica dovrebbe essere riscritta e, quindi, con il Cesena retrocesso sul campo, la Virtus Entella sarebbe salva. Il paradosso è che la società ligure è l’unica ad aver già giocato in serie C, visto che non poteva aspirare al ripescaggio per averne usufruito qualche stagione fa ed aveva visto sfumare la possibilità di ottenere la salvezza tramite la penalizzazione retroattiva del Cesena, a sorpresa decisa ieri dopo un’estate in cui era sempre stato affermato il principio opposto. Ed ora c’è chi vede nella B a 20 squadre la soluzione con l’Entella che vivrebbe una situazione surreale, avendo esordito in serie C e ripescato al piano superiore. Impossibile sapere se, come e quando questa farsa finirà. L’unica certezza è che, comunque vada, ci sarebbe bisogno di un azzeramento a tutti i livelli, di un ricambio sostanziale e non di facciata, ma è utopia, forse. Perchè, in verità, l’unica certezza è che, nonostante tutto, nulla cambierà per i collezionisti di poltrone e ricchi cachet.
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