Le nuove modalità di accertamento dell’invalidità e della disabilità stanno suscitando numerose critiche tra i medici di medicina generale.
A partire dal 1° gennaio 2025, la provincia di Salerno — insieme ad altre otto province italiane — ha avviato la fase sperimentale di una serei di innovazioni che che verrà estesa a tutto il territorio nazionale nel 2026, modifica in modo significativo i criteri e le modalità di accertamento della disabilità, introducendo un nuovo iter che unifica in un’unica fase la valutazione medica e quella socio-sanitaria. Tale compito, precedentemente suddiviso tra medici certificatori e patronati, ricade ora interamente sui professionisti sanitari.
Dopo una fase iniziale segnata da problemi tecnici relativi alla piattaforma telematica dell’INPS, sono state avviate le prime pratiche. Tuttavia, il nuovo sistema ha già mostrato numerose criticità, sollevando preoccupazioni tra i medici di famiglia.
Il dottor Elio Giusto, segretario provinciale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG), evidenzia l’aumento esponenziale del tempo necessario per completare una certificazione: “Se prima un certificato di invalidità richiedeva circa quindici minuti, ora può necessitare anche più di un’ora”. Le frequenti interruzioni del sistema e la complessità delle procedure stanno incidendo negativamente sulla loro operatività quotidiana.
Un Carico Burocratico Insostenibile
Il nuovo iter impone ai medici un onere amministrativo aggiuntivo che in precedenza era gestito dai patronati. Oltre alla compilazione della documentazione clinica, i medici devono acquisire, digitalizzare e caricare sulla piattaforma INPS tutta la documentazione sanitaria e anagrafica del paziente, assicurandosi che i file non superino i 2 megabyte di dimensione. “Ci siamo di fatto sostituiti ai patronati, sottraendo tempo all’assistenza diretta ai pazienti”, afferma Giusto. Implicazioni Economiche e Professionali
L’aumento del tempo richiesto per completare le pratiche incide inevitabilmente sui costi del servizio. Il dottor Giusto sottolinea che il costo di una certificazione non potrà più rimanere invariato: “Se un medico deve impiegare oltre un’ora per inoltrare una domanda di invalidità, la tariffa non potrà che raddoppiare”.
Questa prospettiva solleva dubbi sulla sostenibilità economica del servizio per i cittadini meno abbienti. Il dottor Giusto avverte: “Si rischia di trasformare in un lusso quello che dovrebbe essere un diritto universale. Molti pazienti potrebbero rinunciare a richiedere l’accertamento dell’invalidità per motivi economici”. Inoltre, l’introduzione dell’obbligo della firma digitale, qualora non già posseduta, rappresenta un ulteriore costo a carico dei medici.
La Risposta dell’INPS
In merito alle nuove procedure, l’INPS ha comunicato: “Si comunica la corretta acquisizione del certificato introduttivo per la valutazione della condizione di disabilità. La invitiamo a trasmettere i dati socioeconomici, indispensabili per l’erogazione di una eventuale prestazione economica riconosciuta, accedendo al servizio ‘Dati Socioeconomici Invalidità Civile’ sul sito internet dell’Istituto”.
Tuttavia, nella pratica, il cittadino è comunque costretto a recarsi presso un patronato per la trasmissione dei dati socioeconomici, generando un ulteriore passaggio burocratico che vanifica in parte l’intento della riforma di semplificare il processo di accertamento.
Prospettive Future
Alla luce delle difficoltà operative e dell’impatto sulla professione medica, molti specialisti potrebbero scegliere di non offrire più questo servizio. Se il trend attuale dovesse proseguire, si prospettano ulteriori criticità nella gestione dell’accertamento delle disabilità, con ripercussioni sia per i medici che per i cittadini in situazione di fragilità.