LA CAMPANIA HA SNOBBATO IL REFERENDUM

Così vicine così distanti. Basilicata e Campania accomunate da diversi interessi, separate da una lingua di terra, addirittura in società nell’aereoporto di Salerno-Pontecagnano, si sono profondamente distaccate sul referendum trivelle perchè, se come era preventivabile, la Basilicata è risultata essere la prima regione italiana per affluenza alle urne,la Campania ha chiuso in fondo alla classifica. Qui l’astensionismo ha trionfato. E dire che la questione pur se in forma diversa, con modalità diverse, interessava direttamente anche ampi pezzi di regione, su tutte Irpina e Vallo di Diano, zone dove, però, ha profondamente inciso la tipologia delle trivellazioni, la specificità del referendum. La Campania ha così legittimato il successo dell’astensione. I campani hanno preferito il mare alle urne, salvo affrettarsi in serata per provare a recuperare e lasciare alla Calabria il posto di fanalino di coda. Anche tra le grandi città a chiudere la classifica è una campana: Napoli, il capoluogo, ha snobbato il referendum E pensare che il sindaco Luigi de Magistris è stato tra coloro che più si è speso, si è mosso in prima persona per sponsorizzare le ragioni del sì. Ma evidentemente i napoletani devono aver ritenuto inutile e superfluo il quesito sulle trivelle. A Salerno l’affluenza è stata di poco superiore a quella fatta registrare a Napoli e dire che non è passata sotto silenzio, la battuta del governatore Vincenzo De Luca, che, dopo aver schierato la Regione tra le nove proponenti del referendum, alla fine ha sposato la linea renziana dell’astensione. «Sapete coma la penso, per me è una palla. Quello che conta è il prossimo, quello di ottobre», ha detto ieri De Luca al congresso nazionale del Psi. Apriti cielo. Oreste Agosto, l’avvocato anti-Crescent, da sempre vicino al movimento 5 stelle, ma dallo stesso movimento bocciato, ha annunciato la presentazione dell’ennesimo esposto alla Procura della Repubblica di Salerno, esposto denuncia nei confronti di De Luca reo, ad avviso di Agosto, di aver condizionato negativamente l’esito del referendum, violando la regola del silenzio. In verità, attraverso facebook, in tempo reale, agosto aveva anche invocato una sommossa popolare nei confronti di De Luca, un corteo pacifico di tutti gli attivisti, appello rimasto, però, inascoltato.

Autore dell'articolo: Marcello Festa