Un’assenza pesante, più di un volto teso che tradiva un certo imbarazzo, la presenza degli agenti della Digos. Tutto si è consumato nella sede provinciale di Salerno della Lega di Salvini in via Luigi Guercio, dove stamani era in programma una conferenza stampa per presentare il programma congiunto tra Lega e Direzione Italia in vista del rinnovo del consiglio provinciale di Salerno. Nulla di fatto. L’accordo è saltato sul nascere. L’assenza del coordinatore provinciale di Direzione Italia, Alberico Gambino, annunciato al tavolo dei relatori è stato un messaggio netto ed inequivocabile. Impossibile formare una colazione e correre insieme per gli scranni di Palazzo S. Agostino (si vota il 3 febbraio prossimo alla Provincia di Salerno). Il vice coordinatore regionale della Lega e coordinatore provinciale, Mariano Falcone ha provato a derubricare la vicenda con una scelta di partito, di scuderia a cui Gambino ha dovuto attenersi. Una decisione figlia dice di un patto federativo tra Fratelli d’Italia e Direzione Italia che comprende, ma naturalmente non condivide.
Non cambia di una virgola, invece, il programma della Lega. Anche e soprattutto per le elezioni del rinnovo del consiglio provinciale di Salerno. Il partito di Salvini si pone come obiettivo quello di restituire una dignità alle Provincie, riportando al voto i cittadini e non i sindaci e i consiglieri comunali come invece avviene e avverrà ancora adesso il 3 febbraio prossimo a Palazzo S. Agostino. La Lega intende smobilitare quella che lo stesso Falcone definisce “un’occupazione Militare della Provincia da parte di De Luca”.
Sullo scottante argomento dei migranti, della posizione del sindaco di Napoli De Magistris in merito alla vicenda delle navi Seawatch e Sea Eye, Falcone è perentorio. “Il primo cittadino partenopeo – dice – evidentemente ha voglia e bisogno di visibilità. Io dico soltanto che c’è una legge e va rispettata. Chi non lo fa si mette contro lo stato”.