Non può essere soltanto un maleficio quello da oltre un ventennio accompagna il progetto sportivo della Salernitana incapace, storicamente, di dare continuità alla sua programmazione tecnica. Un’incapacità atavica, quella del club granata, di riuscire a costruire un ciclo duraturo, fidelizzando un tecnico e costruendo un percorso longevo e virtuoso. A prescindere da chi ha occupato lo scranno di presidente, la Salernitana non ha mai avuto nelle sue corde la continuità tecnica e la situazione che si è determinata oggi con Leonardo Menichini non si discosta dalle precedenti. Non è un caso che, nell’ultimo quarto di secolo – ma si potrebbe andare anche molto più a ritroso nel tempo – soltanto due allenatori abbiano avuto la “fortuna” di completare due stagioni consecutive alla guida dei granata. E’ accaduto a Giancarlo Ansaloni che ha guidato la Salernitana nei campionati ’89/’90 e ’90/’91 (una vittoria nel campionato di serie C1 e una retrocessione) e Delio Rossi nelle stagioni ’93/’94 e ’94/’95 (una vittoria in C1 e una promozione in A persa all’ultima giornata)! Una rarità la riconferma, un’impresa il completamento di due campionati consecutivi. Basti pensare che, ad esempio, anche Franco Colomba, Zdenek Zeman e per certi versi Fabio Brin, pur riuscendo nell’impresa di essere riconfermati dopo la prima stagione, non hanno completato però il secondo mandato. Stessa sorte era toccata, in precedenza, anche al “profeta” Rossi che, confermato dopo la fantastica promozione in serie A, non riuscì a completare l’opera nel campionato successivo arrendendosi a poche giornate dal termine, avvicendato da Oddo… Neanche la Salernitana targata Lotito-Mezzaroma ha mai confermato l’allenatore che aveva chiuso la stagione precedente. E l’orientamento di questa stagione non si discosta più di tanto dal passato recente e remoto. Menichini che, intanto, ha vinto, molto difficilmente resterà in sella alla salernitana e seppure, per una serie di particolari coincidenze dovesse accadere non è assolutamente certo, in considerazione dei rapporti già oggi abbastanza precari, che possa concludere la stagione. Saggio, allora, resettare tutto, chiudere il discorso e sperare con l’ingaggio di un nuovo allenatore la Salernitana possa finalmente aprire un ciclo vincente e duraturo. La storia dice, però, che è impresa titanica
Articoli correlati '
22 NOV
COLANTUONO: “FAR PUNTI E RISALIRE. GRUPPO PREDISPOSTO AL LAVORO”
Stefano Colantuono, volume 4. L’allenatore torna in pista col cavalluccio sul petto per la quarta volta in carriera e domani di fronte...
22 NOV
SALERNITANA: RIFINITURA IN EMILIA –
La Salernitana si è allenata questa mattina vicino Parma per rifinire la preparazione alla gara di domani contro il Sassuolo. A Reggio...
21 NOV
LA SALERNITANA SFIDA IL SASSUOLO PER RINASCERE IN UN RICCO WEEK END DI SERIE B
Dopo due settimane di sosta per le Nazionali torna il campionato di Serie B. Si parte con l'anticipo Cosenza-Modena che mette in palio...
21 NOV
SALERNITANA: PARTENZA IN EMERGENZA –
La Salernitana rifinirà in Emilia Romagna la preparazione in vista della gara di sabato col Sassuolo. Stefano Colantuono ha voluto portare...
20 NOV
GRANATA: DICEMBRE MESE DECISIVO –
Sabato la trasferta sul campo del Sassuolo a Reggio Emilia segnerà il ritorno in campo dopo la sosta e farà da preludio ad un dicembre...
1 commento su “LA MALEDIZIONE DELLA PANCHINA GRANATA”
provincia granata
(Maggio 30, 2015 - 12:32 pm)L’importante è prendere l’allenatore definitivo sin da Giugno, in modo tale che vada lui in ritiro, faccia lui la preparazione e imposta lui gli schemi.
I commenti sono chiusi