Due gol nelle ultime due partite, ma anche due prestazioni in netta controtendenza con quanto finora aveva fatto vedere. Milan Djuric s’è finalmente sbloccato, forse perchè ha superato i problemi che lo hanno frenato nei primi mesi della sua esperienza in granata. Il bosniaco è giunto a Salerno lo scorso agosto, dopo un anno e mezzo senza troppa gloria e con svariati acciacchi al Bristol City e, forse, avrebbe avuto bisogno di essere gestito diversamente. Presentato come l’attaccante che avrebbe dovuto fare la differenza, perchè la sua stazza e la sua vocazione alla lotta avrebbero dovuto soprattutto propiziare i gol dei compagni di squadra, l’ex Cesena è stato buttato troppo presto nella mischia, quando la condizione fisica non era delle migliori. Anzichè tutelare un suo investimento, per troppa fretta la Salernitana lo ha esposto al rischio di subire una forte svalutazione e, del resto, ogni volta che è stato schierato, sia da Colantuono sia da Gregucci, Djuric non ha mai convinto. L’infortunio di Calaiò a Livorno e lo stop dell’ex Parma, che spera di rientrare per la gara col Cittadella, hanno offerto a Djuric l’occasione per il riscatto che il gigante di Tusla ha saputo sfruttare. Il gol con i lagunari è stato il primo in maglia granata ed è stato un premio meritato per una prestazione finalmente in linea con le aspettative e con le caratteristiche del calciatore, in grado di spizzare e di difendere palla come non aveva mai fatto finora e bravo a farsi trovare pronto per la zampata dentro l’area di rigore sulla respinta del palo sul tiro di Rosina. La rete segnata al Venezia potrebbe, alla lunga, risultare decisiva per la salvezza della Salernitana che a La Spezia, sempre grazie a Djuric, ha cullato per un po’ la speranza di conquistare un risultato positivo. Sul cross di Rosina, con cui pare trovarsi molto bene, l’ex Cesena ci ha messo la testa per battere Lamanna. E per il rush finale di stagione il recupero fisico e mentale di Djuric appare ancor più importante alla luce dei problemi fisici di Calaiò. Con Jallow sempre troppo fumoso e Vuletich mai in grado di incidere davvero, la Salernitana dovrà aggrapparsi al gigante bosniaco per centrare la salvezza. Da oggetto misterioso ad uomo della provvidenza, ora Djuric si scopre quasi insostituibile per Gregucci. Le perplessità sull’investimento sostenuto in estate restano e non sono state certo cancellate dalle recenti prestazioni positive di un calciatore che avrebbe dovuto incidere in tutta la stagione, ma che non ha potuto farlo perchè non era al meglio e qui vengono al pettine tanti nodi. Ci sarebbe voluta onestà intellettuale, ci sarebbe voluta chiarezza nell’informazione per spiegare che Djuric aveva bisogno di tempo ed invece il calciatore è stato impiegato in avvio di stagione molto spesso da titolare, come a voler provare a giustificare le scelte estive con il risultato che il suo rendimento ha soltanto peggiorato le cose. Sarebbe bastato sfruttare al meglio Bocalon, poi messo alla porta senza troppi riguardi a gennaio, in avvio di stagione per consentire a Djuric di ritrovare con calma la forma migliore. Ed invece così non è stato ed anche la gestione scriteriata del bosniaco rientra tra i capi di imputazione a carico della dirigenza e dello staff tecnico e dovrà essere motivo di riflessione a bocce ferme, quando sarà inevitabilmente il momento delle decisioni.
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