Il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco viene consegnato al potere prefettizio.
Questo è quanto scritto nella bozza che il Dipartimento ha, nelle segrete stanze, elaborando e intende chiudere nei prossimi giorni, confidando nella collaborazione dei soliti noti, intenti ancora una volta a guadagnare posizioni personali anziché interessarsi dei bisogni dei lavoratori e dei cittadini.
Si ripete così la triste storia che ha contraddistinto, in questi anni, il rapporto fra Prefetti e Pompieri: nei giorni in cui le emergenze impongono un impegno straordinario ai Vigili del Fuoco, il Palazzo manovra per togliere la loro autonomia.
Questa è la dicotomia esistente dentro al Viminale: mentre nelle emergenze, così come quotidianamente con il soccorso tecnico urgente, le lavoratrici ed i lavoratori del Corpo garantiscono assistenza alla collettività su tutto il territorio nazionale, la struttura burocratica pensa a se stessa, incurante dei bisogni di chi lavora.
La CGIL si dissocia dicendo NO a questo progetto e metterà in campo ogni iniziativa per contrastare questo vergognoso disegno.
Rigettiamo l’intero impianto del Decreto che, oltre a relegare i Vigili del Fuoco al ruolo di bassa manovalanza nelle mani dei Prefetti, pone gli operatori del soccorso in una posizione di subalternità intollerabile. Tutto l’ordinamento è un’accozzaglia di norme che nulla hanno a che vedere con la mission affidata al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che è, e rimane, la prevenzione e il soccorso alle popolazioni in un sistema integrato e all’avanguardia.
Per questo diventa indispensabile unire gli intenti sotto un obiettivo unico: rigettare la proposta elaborata in gran segreto dai burocrati dell’Amministrazione e discutere seriamente e democraticamente di una riforma che possa assegnare alle strutture tecniche dei Vigili del Fuoco un ruolo centrale, per le fondamentali fasi di prevenzione e soccorso, nel sistema integrato, creando così un perfetto raccordo con fra Stato e Regioni.
La nostra proposta, “Quattro passi con i Vigili del Fuoco”:
1) Dotare i Vigili del Fuoco di un contratto di lavoro che ricomprenda doveri, diritti e voci retributive, annullando tutti quegli orpelli che sono contenuti negli infiniti decreti ministeriali. Con questa operazione, garantire alle lavoratrici ed ai lavoratori del Corpo una retribuzione idonea al lavoro svolto ed un trattamento previdenziale ed assicurativo adeguato alle condizioni di lavoro ed i rischi dell’attività.
2) Responsabilizzare la Dirigenza Tecnica del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, eliminando la sovrapposizione della struttura prefettizia e snellendo così la configurazione centrale. I risparmi dovrebbero essere impiegati per i bisogni dei territori.
3) Assegnare ai Vigili del Fuoco il ruolo di coordinamento, nelle fasi di prevenzione e soccorso, del sistema integrato di Protezione Civile, garantendo così un forte raccordo fra struttura nazionale (Vigili del Fuoco) e strutture regionali e territoriali (Protezione Civile). Così facendo, si creerebbero risparmi e si riconoscerebbe il ruolo esercitato dai Vigili del Fuoco, che quotidianamente h24 svolgono una insostituibile attività multidisciplinare di prevenzione, protezione e soccorso a favore delle popolazioni.
4) Provvedere all’immediata assunzione, dalle graduatorie ancora aperte, di un numero di unità pari alla carenza rispetto alle dotazioni organiche, nonché investire risorse per il potenziamento del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.