In attesa di un accordo tra Figc e Governo sul protocollo medico, si aspetta di conoscere il parere del premier Conte che domani dovrebbe esprimersi in maniera definitiva sulla ripresa o meno del calcio Italiano. In attesa, società e calciatori aspettano. Si continua a prendere tempo, insomma. Lo stesso sta facendo la Salernitana.
Da ieri è possibile allenarsi individualmente nei centri sportivi. Crotone, Pescara e Trapani in B hanno aperto i campi ai loro calciatori nel rispetto dei dettami del Governo. Ingresso a turni, lavoro aerobico, niente pallone né contatti, vestiti propri indosso e docce a casa. Oggi riprendono Pordenone e Spezia, domani il Frosinone, nei prossimi giorni Entella ed Empoli. Le altre, invece, attendono, Salernitana compresa. Il club granata è pronto dal punto di vista logistico e delle strutture, ma per avviare la macchina dei controlli medici che accertino la negatività al Coronavirus di ogni tesserato serve una settimana almeno. Considerando che – se davvero il 18 si riprendesse in gruppo – prima di andare in ritiro obbligatorio ogni tesserato dovrebbe sottoporsi nuovamente a tamponi e test sierologici, il club potrebbe anche decidere di attendere quel momento per i controlli. Risulterebbe costoso e poco etico farne due nel giro di pochi giorni, oltre che superfluo. Riprendendo a lavorare individualmente nei centri sportivi, i calciatori infatti sarebbero pur sempre liberi di tornare a casa, andare a fare spese e avere contatti con parenti.
La Lega B si riunirà entro giovedì. Prima, cioè, del Consiglio Federale dell’8 maggio in cui la discussione potrebbe incentrarsi su tempi e modalità di ripresa, oppure su come attribuire i verdetti a tornei che non potranno ricominciare. Dipenderà dal Governo e poi dall’Uefa. A tavolino o sul campo, dunque, la Serie A dovrebbe finire. Di riflesso anche la B sarebbe costretta a indicare promosse e retrocesse e diverrebbe impossibile sposare l’ipotesi di ricominciare a settembre che qualche presidente fa serpeggiare. Diverso sarebbe il discorso se anche l’Uefa prorogasse la stagione a tutto il 2020.
Laconico il commento del ministro dello sport, Spadafora contattato da alcuni media nazionali. “Dal 18 maggio, dopo l’approvazione del protocollo, potranno tornare ad allenarsi le squadre. Il Campionato? Mi auguro vivamente che riprenda ma deve avvenire in sicurezza”. Una pausa e aggiunge. “Mi auguro di ripartire, ma lo deciderà il governo. Se il governo sarà costretto, spero di no, a stabilire che non ci sono le condizioni il mio sforzo sarà duplice: limitare i danni economici per le società e sostenere tutto il mondo dello sport”.
La linea attendista, però, inizia a non piacere a molte componenti. Ieri il difensore della Salernitana, Aya, ha condiviso sui social una dura nota dell’ex granata Perticone nei confronti del ministro Spadafora: “Quando disse a inizio emergenza che il calcio sarebbe dovuto uscire dalla propria bolla avevo già capito che non aveva capito. La vera bolla è la demagogia, il celare l’incompetenza con le banalità”. Anche i calciatori della Salernitana fremono. Dopo Cerci, rientra in città anche Lombardi che prima del lockdown era tornato nella sua Viterbo per curarsi. Pure lui, come da disposizioni governative, dovrà osservare 14 giorni di isolamento.