Un pareggio contro il Cesena, una delle squadre meglio attrezzate per puntare al salto di categoria, in questo momento della stagione per la Salernitana è risultato tutt’altro che da buttare. Certo, un pizzico di rammarico resta sia perchè i granata hanno avuto la palla del due a zero in un paio di occasioni, sia per il modo in cui è arrivato il pari ospite. Poi, però, si ripensa all’occasionissima fallita dal Cesena al 94′ ed allora il punto acquista un valore pregnante perchè è stata scongiurata una beffa che sarebbe stata una mazzata tremenda per il morale di una squadra reduce da tre sberle di fila.
Nove punti in nove giornate non sono un bottino rassicurante per centrare la salvezza senza affanni, ma sabato Torrente ha potuto annotare sul suo diario di bordo diverse indicazioni positive. In primo luogo, in campo si è vista una squadra, un corpo unico, compatto, predisposto mentalmente al sacrificio, peccato che le gambe abbiano retto per settanta minuti: ci fossero state alternative di livello in panchina, Torrente avrebbe potuto rispondere colpo su colpo a Drago che ha pescato Ciano, Succi e Mazzotta dalle sue riserve. La differenza sta tutta qua. In secondo luogo, la Salernitana ha espresso un’idea di gioco, magari non scintillante ma ben visibile. Squadra corta, raccolta intorno a Moro, autoritario nel cuore della mediana, capace di accendersi con le percussioni degli interni e le accelerazioni di Troianiello. Anche Coda ha fatto qualche passo in avanti, ma non è ancora il centravanti in grado di finalizzare da cui la Salernitana aspetta gol decisivi per sopperire alle intermittenze di Gabionetta, sempre acciaccato e per questo un po’ limitato nel suo rendimento. Le note negative non sono mancate. Il gol subito è un misto di ingenuità – Schiavi ed Empereur dovevano fare meglio – e discrezionalità arbitrale – qualcun altro al posto di Pinzani avrebbe pure potuto fermare Ciano per gioco pericoloso – e, immancabile, c’è stato l’ennesimo infortunio. Schiavi ci ha rimesso il perone sinistro e tornerà tra due mesi. L’emergenza, specie in difesa, si accentua ed il calendario non dà tregua. Ecco perchè il punto di sabato vale tanto, ma la Salernitana sa che non può fermarsi a questo. Serve correre, come e più di sabato. Nulla di nuovo sotto il cielo di un campionato come quello cadetto che impone corsa e sacrificio prima di tutto.