LA SALERNITANA SI ALLENA, ASPETTA E… SPERA

La settimana più lunga. Giovedì la giornata cruciale tra ricorsi e sentenze. La Salernitana, il Foggia, il Venezia e il Palermo: tutti aspettano il 23 maggio. Due tappe nella stessa giornata: ritornerà tutto in ballo, nei palazzi del calcio. Fiato sospeso, in casa granata e sulle altre piazze collegate per la pronuncia del Collegio di Garanzia del Coni che, recependo l’invito della Federcalcio a districare una matassa di norme, interpretazioni e contro deduzioni, dovrà indicare la rotta e stabilire se i playout dovevano essere aboliti oppure confermati. Tutto ruota intorno all’articolo 18 comma h. La Salernitana sarà salva, se il Coni sposerà la tesi del Consiglio di Lega, che il 13 maggio ha aggiunto la retrocessione del Palermo alle altre tre maturate sul campo, cancellando i playout. Questa delibera è stata nel frattempo impugnata dal Foggia che ha fatto ricorso al Tar (udienza da fissare). Menichini, invece, dovrà dire alla squadra di «riscaldarsi», se il Coni esprimerà parere favorevole alla disputa dei playout, spingendo la Federcalcio a ribaltare quanto deciso dal Consiglio di Lega. In quest’ultimo caso, la Salernitana dovrebbe ripresentarsi in campo affrontando il Foggia. In un contesto di confusione e di tensione non sarebbe scontato neppure il nome dell’avversaria della Salernitana, in caso di ripristino dei playout. Tutto è legato, infatti, all’esito della sentenza d’appello che riguarda il Palermo. Il 23 maggio, chissà se in contemporanea o in anticipo rispetto al Coni, i siciliani sperano che possa essere accolta la propria richiesta di maxi penalizzazione (20 punti in meno). I 63 punti in classifica diventerebbero 43, evitando la retrocessione diretta. Se accadesse, la Salernitana dovrebbe affrontare nei playout (che la Lega ha abolito) non più il Foggia ma il Venezia, squadra in caduta libera nel girone di ritorno alla stregua dei granata.

In attesa del colpo di martello dei giudici, la Salernitana vive in una condizione di limbo e prova ad ingannare il tempo tuffandosi nel lavoro di routine. Menichini, che ha osservato in tv la gara playoff vinta sabato dal Verona sul Perugia e ieri il derby toscano Carrarese-Pisa con Masucci e Pesenti coppia d’attacco degli ospiti, si concentra sulla gestione del gruppo, aspetta oggi il rientro nei ranghi del difensore Mantovani e del centravanti Djuric.

Giovedì sarà un giorno cruciale anche per il tecnico di Ponsacco, in tutti i sensi. Se, infatti, sarà possibile ufficializzare la salvezza della Salernitana senza playout, diventerà automatico (?) anche il suo rinnovo contrattuale, in forza della clausola inserita al momento di depositare l’accordo con la Salernitana, pochi giorni prima della trasferta di Pescara. Il tecnico toscano, al suo terzo mandato con l’ippocampo, è sempre subentrato e non ha mai cominciato il lavoro dal primo giorno di scuola. Anzi. Quando Fabiani ha dovuto scegliere un allenatore, nei cinque anni da direttore sportivo durante la gestione Lotito-Mezzaroma, si è sempre affidato ad altri profili. E’ accaduto pure dopo lo spareggio vinto ai playout con il Lanciano: Menichini aveva ricevuto una promessa da Lotito, ma poi le strade si separarono. Adesso non c’è una promessa, ma pare addirittura una firma. Il tecnico, appena la serie B sarà cosa fatta, è l’unico con il contratto in tasca. Altri, in primis Fabiani, sono legati al club fino al 30 giugno e la proprietà sarà chiamata ad una valutazione immediata. Prima, però, ci sarà da onorare il centenario. Gli ultras aspetteranno il secolo granata nella notte tra il 18 e il 19 giugno; il Comune precetterà una piazza nel cuore di Salerno per i festeggiamenti del 19; la spiaggia di Santa Teresa ospiterà vecchie glorie il 20 giugno.

Autore dell'articolo: Redazione