Questa mattina, ospite di Federica Panicucci nello studio di Mattino5, è stato l’endocrinologo salernitano Francesco Orio che ha parlato della sindrome dell’ovaio policistico illustrando i rischi della patologia e le cure alternative alla tradizionale pillola. Tra queste la Dieta Mediterranea.
Orio, che è Professore Associato di Endocrinologia presso il Dipartimento di Scienze Motorie e del Benessere, Università “Parthenope” Napoli e Responsabile Endocrinologia e Diabetologia SSD Tecniche di Fertilità presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “S. Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, è intervenuto su un tema molto diffuso tra le donne: la sindrome dell’ovaio policistico.
“Si tratta di una patologia – ha spiegato Orio a Canale 5 – che riguarda gli ormoni e rappresenta la prima causa endocrina di Infertilità femminile, colpisce infatti circa il 20% delle donne in tutto il mondo ed anche in Italia. Il 90% delle donne colpite da questo disordine ormonale hanno l’irsutismo, che è la presenza di peli in eccesso nelle zone dove normalmente i peli non dovrebbero crescere come il volto, il seno, la pancia, le cosce, la schiena”.
Particolarmente interessante il passaggio del Prof. Orio sull’approccio alla problematica: “Esorto tutte le donne rivolgersi in prima battuta all’endocrinologo, meglio se con competenze ginecologiche e poi eventualmente farsi affiancare dai colleghi ginecologi. Non si può fare una diagnosi di Sindrome dell’Ovaio Policistico senza aver praticato almeno una volta nella vita (a prescindere dall’ecografia alle ovaia) il dosaggio ormonale”.
Alla domanda della Panicucci sulla possibilità di terapie e rimedi alternativi l’endocrinologo salernitano oltre a suggerire integratori a base di Inositolo, che in alcuni casi riesce a sortire ottimi risultati senza danneggiare in modo tossico l’organismo, una dieta equilibrata, l’attività fisica aerobica, ha indicato la Dieta mediterranea: “Il mio gruppo di studio è stato il primo ad aver ipotizzato e da studi tuttora in corso stiamo dimostrando come la dieta mediterranea che si associa ad una ridotta obesità addominale, migliora l’insulino-resistenza, anche nelle ragazze giovani e nelle magre, con il grande vantaggio di evitare terapie ormonali talvolta potenzialmente dannose ed inutili”.