L’AGONIA DI CRISTINA AL PRONTO SOCCORSO DEL RUGGI DI SALERNO IN UN VIDEO. UNA MORTE CHE SI POTEVA EVITARE? –

Lamenti per un dolore forte addominale, richieste continue di aiuto, appelli al medico di turno, una sintomatologia presumibilmente sottovalutata dal personale medico e infermieristico.

Il  servizio della trasmissione “Fuori dal Coro”  realizzato da Costanza Castiglioni per testimoniare il caos nei pronto soccorso degli ospedali, inconsapevolmente una settimana dopo  si è rivelato  invece una testimonianza shock delle ultime ore di vita Cristina Pagliarulo, la 41 enne di Giffoni Valle Piana morta il 5 marzo all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno.

La morte della donna molto conosciuta ed apprezzata nella città del festival dove gestiva un bar in piazza che inizialmente era stata qualificata come una morte improvvisa, si rivela oggi di natura ben diversa.  «Chi non è intervenuto ha ucciso la paziente». E’ quanto ha dichiarato il  dottor Pasquale Bacco, medico legale, intervenendo ieri sera a Fuori dal coro, trasmissione di Rete 4 dopo la lettura del referto della tac eseguita alla donna dove si evidenzia un quadro clinico critico con un’estesa alterazione del tessuto mesenteriale e una mancata opacizzazione dell’asse venoso mesenterico, segni chiari di ischemia ed emorragia addominale.

Cristina era arrivata in pronto soccorso il 3 marzo alle 3:05 del mattino. Dopo pochi controlli, alle 5:00 era stata dimessa e mandata a casa, nonostante la persistenza del dolore che l’aveva successivamente costretta poche ore dopo alle 13:38 a tornare in ospedale allertando il 118 lamentando un dolore sempre più intenso.

Il figlio di Cristina, che era con la madre in  pronto soccorso, ha raccontato di aver ricevuto rassicurazioni dal medico di turno, che gli aveva riferito che la madre soffriva di semplici calcoli alla colecisti. Ma il referto invece parlava chiaro perché la Tac aveva evidenziato un esteso addensamento del tessuto mesenteriale e la mancata opacizzazione dell’asse venoso mesenterico: la situazione era ben più grave e Cristina Pagliarulo andava operata d’urgenza, intervento che viene effettuato il giorno successivo dopo il ricovero ma troppo tardi. L’operazione, se eseguita in tempo, avrebbe potuto salvarle la vita. Lo ha ribadito anche il medico legale Pasquale Bacco interpellato nella trasmissione di Mario Giordano. Per quanto il quadro clinico fosse compromesso, la giovane età della donna, avrebbe potuto aiutarla a salvarsi.

Dal servizio andato in onda ieri sera nella trasmissione “Fuori dal Coro” emergerebbe anche una gestione dei codici del triage poco chiara dove inizialmente alla donna viene assegnato un codice che non segnalava alcuna urgenza chirurgica, aggiornato poi a codice rosso il giorno dopo alle 17:34 del 4 marzo, una condizione critica e potenzialmente letale ed appena quattro minuti dopo, alle 17:38,  nuovamente declassato ad arancione, riducendo l’emergenza e ritardando ulteriormente l’intervento.

Autore dell'articolo: Barbara Albero