Una sorpresa nella sorpresa alla tradizionale festa di auguri della Salernitana. Claudio Lotito ha rubato la scena durante la cena di Natale organizzata ieri dalla Salernitana nella splendida Villa Farina di Baronissi in provincia di Salerno. Un blitz in piena regola con tanto di discorso e immancabile taglio della torta. L’imperatore Claudio come sempre ha spiazzato tutti, presentandosi a serata inoltrata accompagnato dall’immancabile scorta. E lo ha fatto soprattutto nelle esternazioni, complici la convivialità del momento ed anche il successo di Frosinone che ha reso l’atmosfera ancora più gioiosa. Tra una portata e l’altra — menù a base di mare – arriva pure il discorso all’uditorio. Con tanto di sorpresa, inaspettata. Secondo quanto riporta il collega Mauro Mazzarella, infatti, quando qualcuno tra i tavoli ha provato a stuzzicarlo, invitandolo a portare la Salernitana in massima serie per il centenario di fondazione del sodalizio granata (il 19 giugno 2019 ndA), l’imprenditore capitolino ha replicato d’istinto. “Mi scusi, ma perché non possiamo andarci quest’anno in Serie A? Io voglio vincere subito, noi siamo una società ambiziosa che punta sempre al massimo risultato”. Le parole di Lotito echeggiavano nella sala come se fosse nel Foro, con gli invitati ancora più attenti ad ogni sillaba dell’oratore che ha proseguito. “Quando siamo arrivati, abbiamo preso l’impegno con la città di un programma quinquennale per tornare in serie B. Abbiamo raggiunto l’obiettivo con un anno d’anticipo. Ora vogliamo ben figurare puntando a vincere ogni partita”. Immancabile l’accorato appello anche alla squadra: “Mettete sempre massimo impegno e spirito di sacrificio per onorare la maglia che indossata e la città che rappresentate”. Applausi a scena aperta, brindisi, abbracci e foto di rito. Dopo gli appetizer, due primi e due secondi è arrivato il tradizionale taglio della torta rigorosamente a tinte granata. Oltre allo stemma sociale, sulla torta erano impresse le coreografie della Curva Sud contro la Casertana, il Bari ed il Pescara del 2008.
Per i nostalgici l’augurio è che possa essere di buon auspicio per il futuro.