LOTITO TUONA: ORA SI GIOCHI A PALLONE

Alla fine si è arreso all’evidenza di una situazione seriamente compromessa. La gara di Terni, sebbene affrontata in emergenza, ha messo a nudo tutti i limiti atavici della rosa granata, ingigantiti dalle scelte di Menichini che proprio non gli sono piaciute. In un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Mattino” Claudio Lotito non le ha mandate a dire. Dopo aver parlato a lungo con Menichini al termine della disfatta del Liberati, il patron ha provveduto a rendere pubblico il suo pensiero tradendo un disappunto che è, poi, pure quello dei tifosi. La salvezza per la Salernitana rischia di diventare una chimera se non si cambierà atteggiamento. Ed ecco che il patron ha rivolto un invito che è quasi un diktat: “Ora si giochi a pallone”, è un modo per dire in maniera eloquente che bisogna essere pratici, cinici, agguerriti al fine di portare punti a casa e rianimare una classifica che langue. Nelle ultime otto giornate la Salernitana ha conquistato solo quattro punti e non è certo con questa media che i granata potranno salvarsi. Il patron, che ha sempre sostenuto con fierezza di essere uno che parla di calcio e non di pallone, si è reso conto che ora come ora alla Salernitana non servono svolazzi, invenzioni, ricami ma grande senso pratico e voglia di lottare. Il feeling con Menichini pare già scricchiolare, visto che Lotito ha sentenziato che non accadrà più di vedere Pestrin schierato come difensore centrale, scelta che il tecnico aveva a lungo ponderato nella settimana che ha preceduto la sfida di Terni per la quale, ha ricordato Lotito, “era a disposizione anche Bagadur”, che Menichini ha ammesso di non conoscere ancora bene. Le scorie e gli errori di un mercato di riparazione che non ha convinto del tutto sono emersi tragicamente a Terni, ma adesso non si può piangere sul latte versato. Che si giochi pure a pallone, purchè si cambi rotta e si torni a far punti. Per la salvezza non servono alchimie, ma solo cuore e voglia. Tocca a Menichini ed al suo gruppo tirarli fuori.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto