La decima edizione di Luci d’Artista, quella che nei programmi e nei progetti dell’amministrazione comunale di Salerno, dovrebbe decretarne la definitiva consacrazione potendo godere, cosa mai avvenuta in passato, anche sull’apporto mediatico e finanziario della Regione Campania, non sembra nascere sotto una buona stella. Provvedono, essenzialmente due fattori: la fibrillazione di vigili urbani e sistema di trasporto pubblico e l’estrema vulnerabilità del sistema fognario messo a dura prova dai violenti nubifragi di questi giorni; immaginate una bomba d’acqua come quella di ieri nel bel mezzo dell’evento, in un week end di dicembre? Salerno andrebbe al collasso, e l’assenza di quelli che in passato sono stati gli attori principali dell’avvenimento, la task Force deluchiana che metteva a punto, pur con tutti i problemi del caso, la macchina organizzativa. Mancherà De Luca, ora a Napoli preso da ben altri problemi, la cui presenza a palazzo di Città metteva tranquilli, per così dire, dirigenti, personale e addetti chiamati agli straordinari. Mancherà Luca Cascone, che di sera, nei fine settimana, scendeva personalmente in campo per regolare i flussi di traffico e la sistemazione dei bus nell’area dell’Arechi che al netto di quelle che erano le critiche e le immancabili disfunzioni comunque ci metteva sempre la faccia. Mancherà Maraio la cui presenza discreta si faceva sentire soprattutto con gli albergatori e gli operatori turistici, eccellente mediatore tra la cosa pubblica e interessi privati e mancherà Franco Picarone, fino a qualche tempo fa assessore all’annona, interfaccia tra il comune e il mondo del commercio salernitano. Questa squadra, a cominciare dall’ideologo di Luci D’Artista, De Luca, quest’anno sarà spettatrice dell’evento, ovvio che darà per quel che potrà, una mano, provando a trasferire agli “eredi” il know how accumulato negli anni, a chi sarà, esposto in prima linea: il sindaco Enzo Napoli e gli assessori De Maio e Guerra. Sulle fibrillazioni dei Vigili Urbani, lo scontro in atto tra Palazzo di Citta e sindacati circa l’erogazione degli straordinari ai caschi bianchi impegnati in strada, è evidente che si sia arrivati ad un punto di non ritorno: o si chiude il tavolo delle trattative con buona pace di tutti o sarà caos. A proposito, invece, del problema legato ai frequenti e non casuali allagamenti di diversi punti della città in presenza di violenti nubifragi sarebbe il caso, invece, di immaginare, per quello che è possibile, un intervento rapido, tempestivo e risolutore. Fogne e caditoie anche se con ritardo vanno ripulite e messe in sicurezza, mentre il cantiere di Mariconda che tanti problemi sta causando alla zona Orientale, assodato il ritardo con cui l’Enel provvederà ai lavori, andrebbe chiuso e pavimentato. Poi non mancheranno gli imprevisti ma per quelli l’unica cosa da fare sarà chiudere gli occhi, congiungere le mani e pregare San Matteo, al momento l’unica certezza dei salernitani.
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