MARE INQUINATO E DEPURATORI AL PALO

Il Sen. Franco Cardiello interviene dopo la pubblicazione dei dati forniti da Goletta Verde e presenta apposita interrogazione parlamentare a risposta orale in commissione Giustizia- Antimafia
“Il ministro dell’Ambiente intervenga con provvedimenti urgenti per porre rimedio all’inerzia di alcuni comuni della costa salernitana che, a causa del cattivo funzionamento di numerosi impianti di depurazione, risulta altamente inquinata con grave pericolo per la salute pubblica, per l’ambiente e per l’immagine ricettiva della provincia di Salerno. Così nell’interrogazione il Senatore Cardiello che sottolinea che nei mesi di febbraio e maggio 2016 i Carabinieri del Noe di Salerno, su disposizione della Procura della Repubblica di Salerno, hanno sottoposto a sequestro i depuratori dei comuni di: Ravello, Atrani, Cetara, Amalfi e Praiano.

A distanza di circa un anno, la sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Salerno, durante una serie di controlli avviati nel 2015 in seguito alla richiesta della Procura della Repubblica, ha sottoposto a sequestro ulteriori due depuratori nei comuni di Ottati e Castaglione dei Genovesi, poiché mal funzionanti e sversanti sostanze batteriche ingenti nei torrenti Laura e Reillo, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ed in quello dei Monti Picentini.
Infine, pesano come un macigno i dati pubblicati da Goletta Verde ed aventi ad oggetto anche tratti altamente inquinanti tra Eboli e Battipaglia, a causa degli sversamenti nei fiumi Sele e Tusciano. In questi casi, continua il senatore Cardiello, non vi sono cartelli idonei a segnalare il divieto di balneazione. I depuratori della Costiera amalfitana non effettuerebbero una vera e propria forma di depurazione, bensì sverserebbero in mare i reflui urbani, immettendo così nelle acque sostanza tossiche superiori a quanto consentito; le analisi effettuate dall’Arpac Campania, nel corso dei mesi, hanno confermato un’altissima concentrazione di batteri fecali nell’acqua a ridosso della costa dove, soprattutto d’estate, si affollano ignari turisti. I risultati di laboratorio rivelano sforamenti macroscopici dei limiti consentiti dalla legge con un eccesso di indicatori tabellari dieci milioni superiore; tutti gli impianti sottoposti a sequestro sarebbero privi di autorizzazione per lo scarico in mare e le analisi effettuate avrebbero evidenziato l’inefficienza della depurazione;
Tale situazione  perdura da tempo nonostante i finanziamenti elargiti nel 2013 dalla Regione Campania ai comuni interessati che non hanno provveduto all’adeguamento o alla riqualificazione degli impianti di depurazione.
Per mettere fine a questo indecente stato di cose è necessario che il ministro dell’Ambiente invii commissari ad acta presso i comuni inadempienti.
Il rischio di disastro ambientale per il senatore Franco Cardiello è altissimo.

Autore dell'articolo: Barbara Albero