Il comitato spontaneo “Uniti per Chicca”, nato a Salerno con l’obiettivo di chiedere giustizia per la cagnolina uccisa a calci lo scorso febbraio nella zona orientale della città, raccoglie la testimonianza di un cittadino che, di passaggio a Matierno, segnala una grave situazione in quest’altro popoloso quartiere periferico.
È di pochi giorni fa la notizia che, il rione collinare, rientrerà nel programma di riqualificazione urbana e di sicurezza delle periferie, con uno stanziamento di 18 milioni di euro per la realizzazione di una biblioteca e un centro congressi con laboratori e sale polifunzionali. Eppure, a poche decine di metri dal cantiere, nei giardini costruiti tra lo spiazzo delle case popolari, abbiamo un esempio di una città ancora troppo spesso senza regole, in cui a predominare è l’arroganza di pochi singoli. Privati cittadini hanno deciso, infatti, di chiudere un lato di questa area verde pubblica per costruire una baracca con, accanto, coltivazioni che non vanno confuse con i meritevoli “orti urbani” visto che, a beneficiarne, qui non è la collettività, ma un singolo che si è appropriato di un’area comunale.
Quel che, però, mette in allarme i rappresentanti del comitato “Uniti per Chicca”, è il fatto che, al di là di questo abuso che dovrebbe indignare l’intera comunità, in quanto tutti dovrebbero poter fruire di uno spazio pubblico, all’interno delle lamiere sono presenti due cani, nello specifico due cuccioloni di pitbull, un maschio ed una femmina, a quanto pare figli “non smaltiti” dell’ultima cucciolata di una pitbull, il cui proprietario sarebbe lo stesso che detiene i cani in questo tugurio da cui non uscirebbero mai. Sembra anche che la cucciolona sia stata ferita nei giorni scorsi in una colluttazione tra cani.
La pitbull è stata adeguatamente fatta curare? I suoi fratelli sono stati dati in adozione seguendo l’iter normativo? Entrambi i molossoidi, oltre alla loro madre, sono regolarmente microchippati? Ricordiamo che chi fa partorire il proprio cane ha l’obbligo di non cedere i cuccioli prima dei due mesi e di far inserire loro il microchip. Dalla legge della Regione Campania 16/2011: “L’iscrizione deve avvenire entro il termine di 60 giorni dalla nascita o dal possesso del cane. (…) Chiunque ometta di iscrivere il proprio cane all’Anagrafe è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma fino a 464,81 euro”.
Un capillare censimento ed un costante monitoraggio della popolazione canina sul territorio comunale si rende più urgente che mai, nelle frazioni alte in particolar modo, considerando che molte segnalazione riguardano anche cani detenuti a catena ed in cattive condizioni igienico-sanitarie, sia nelle campagne di Ogliara che di Giovi. Particolarmente grave, poi, è quando certi illeciti a danno degli animali si verificano addirittura in posti illegalmente occupati, sotto gli occhi di cittadini impotenti ed Istituzioni latitanti, come nel caso di Matierno.