IL MERCATO CHIUDE DOMANI: OCCHI PUNTATI SULLA DIFESA

Quattro sconfitte e tre vittorie: Alberto Bollini non conosce mezze misure. Nella sua avventura in granata, finora, il tecnico mantovano non ha mai pareggiato raccogliendo nove punti in sette gare nelle quali la Salernitana non ha mai sfigurato sul piano del gioco rispetto all’avversario, ma ha quasi sempre commesso sbavature in difesa. Il reparto arretrato granata resta il tallone d’Achille, il nervo scoperto, la nota dolente. Anche ieri, a Verona, Tuia e soci hanno commesso errori fatali. Il mercato è ancora aperto ed offre alla società di Lotito e Mezzaroma ancora qualche ora di tempo per provare a fare qualcosa in più, cercando di mettere una pezza là dietro dove si annidano gran parte dei problemi di una squadra che sta cercando un suo equilibrio e che, proprio ieri, ha avuto da Ronaldo quell’apporto in cabina di regia di cui in precedenti occasioni si era avvertita la mancanza. Se in mediana dovesse arrivare qualcuno in grado di dare ancora più sostanza al reparto, la cosa non dispiacerà di certo. La priorità, però, resta la difesa, reparto in cui la Salernitana vincola eventuali entrate alla partenza di Schiavi. Le ultime ore saranno, come sempre, decisive. La fretta e la concitazione, però, non sono quasi mai foriere di buone nuove. Vedremo se stavolta la Salernitana sarà in grado di battere un colpo importante sul gong. Per compiere il salto di qualità e lanciare la propria candidatura per i playoff, alla squadra di Bollini occorre senza dubbio un difensore di caratura, che dia solidità ed affidabilità sotto tutti i punti di vista. Se poi arrivassero rinforzi anche in mediana, tanto meglio. La priorità, però, è in retroguardia e la società lo sa da tempo. Anche Bollini ha fatto capire che attende rinforzi. Fabiani è a Milano e lavora per soddisfare le richieste del tecnico che sta lavorando con impegno e passione e che legittimamente aspetta qualche pedina per completare il mosaico e guardare al resto della stagione con fiducia ed ottimismo.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto