Alla fine, come sempre, il colpo è rimasto in canna. La Salernitana ha chiuso la sessione invernale del calciomercato con due posti over liberi in lista ed un attaccante di ruolo in meno a disposizione di Castori che, come era facile immaginare, ha subito promosso André Anderson. Il brasiliano, dopo aver giocato da esterno e da mezz’ala, potrebbe diventare la quarta punta del roster granata nel quale proveranno a ritagliarsi un piccolo spazio anche Antonucci e Barone. Ceduto in prestito Giannetti al Pescara, dagli abruzzesi la Salernitana ha rilevato Jaroszjsnski, via Genoa, che completerà la batteria dei difensori centrali nella quale spiccava l’assenza di un mancino. Operazione da promuovere sotto questo aspetto, ma che sarebbe stata perfetta se dal Pescara fosse arrivata anche la soluzione per l’attacco, ad esempio Asencio, poi passato alla Spal e sicuramente meno costoso di La Gumina. L’attaccante palermitano, di proprietà dell’Empoli ed in prestito alla Sampdoria, era stato promesso a Lotito che aveva mostrato interesse e, soprattutto, l’intenzione di accollarsi l’oneroso riscatto fissato a circa sei milioni. La Lazio, però, ha dovuto fare i conti con l’indice di liquidità, meccanismo che disciplina acquisti e cessioni, per il quale il club biancoceleste avrebbe dovuto versare subito gran parte della somma del riscatto nelle casse dell’Empoli che non ha voluto saperne di rivedere la formula dell’operazione, visto che il calciatore era destinato ad una rivale diretta in classifica. Operazioni di una certa portata economica, come quella per La Gumina, richiedono tempo e non si possono imbastire in poche ore. Non era richiesto, del resto, né si pretendeva o si immaginava un investimento così oneroso, ma siamo alle solite. Due anni fa, ad esempio, si affermò che erano stati destinati due e più milioni per portare a Salerno Ceravolo e Dezi, ma ai loro rifiuti la società risposte non prendendo in considerazione altri obiettivi. Insomma, se c’era una reale volontà a portare a termine una impegnativa operazione di mercato come quella per La Gumina, sembra strano che, poi, non si sia stati in grado di ripiegare sul classico piano B che poteva essere rappresentato da un attaccante giovane, dai costi più contenuti, perché nel girone di ritorno e, si spera, anche nei playoff, è indubbio che avere una freccia in più al proprio arco sia importante. Invece, la Salernitana ha ridotto numericamente il parco attaccanti, dotando Castori di un altro giocatore senza un ruolo specifico come l’olandese di origine marocchina Reda Boultam, giunto dalla Triestina in cambio di Lopez. Radiomercato, poi, dà Cavion in arrivo a giugno da svincolato, ma, pur apprezzando le qualità del centrocampista ora all’Ascoli, ora alla Salernitana sarebbe servito un altro innesto per allargare la rosa e rinforzare certe ambizioni. La storia si ripete: a gennaio la Salernitana si perde sul più bello. E’ la storia dell’acino di sale, ma anche la fotografia di una situazione cristallizzata, quasi incancrenitasi ormai, che vede il club granata dipendere in tutto e per tutto dalla Lazio del cui indice di liquidità i tifosi granata ora sanno davvero tutto.
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