Dopo la chiacchierata di mercato con Giovanni Martusciello nell’ultimo giorno di ritiro abruzzese, Gianluca Petrachi è partito alla volta di Milano, epicentro storico del calciomercato. Il ds granata ha definito la cessione di Ikwuemesi al Leuven, mentre per quella di Kastanos al Verona il traguardo appare vicino. Non finirà qui, perché il diktat della proprietà non cambia: bisogna continuare a cedere, tagliando il più possibile il monte ingaggi. Simy sta valutando alcune offerte e potrebbe partire. Mikael per ora nicchia, mentre Dia potrebbe finire all’estero. Per Bonazzoli nessuna soluzione appare così vicina. Petrachi non si scoraggia e pensa alle soluzioni, visto che i problemi sono sotto gli occhi di tutti. In difesa servono nuovi innesti per rimpinguare la batteria di centrali. Riccio e Moretti le soluzioni under, poi si valutano anche Veseli ed altri elementi di maggiore esperienza. A centrocampo piace il giovane Amatucci della Fiorentina, proprietaria anche del cartellino di Bianco. Tutto dipende dalle uscite: Lassana Coulibaly dovrebbe salutare a breve e non dovrebbe restare neanche Mamadou Coulibaly che è in scadenza 2025. In avanti c’è tanto da fare, ma Petrachi vuole prima fare cassa nella speranza che ciò gli consenta di avere margini di manovra più ampi. Ieri, intanto, nel settore giovanile s’è consumato un addio pesante che fa rumore e che non depone affatto bene per il club granata. Fabio Di Giacomo, apprezzato responsabile dell’attività di base, proprio quella che in prospettiva potrebbe costituire la linfa verde per il futuro, ha lasciato la Salernitana. La politica dei tagli, che prevede comunque delle eccezioni, ha fatto un’altra vittima. Ci si chiede dove la società granata voglia arrivare e se davvero ci sia una progettualità come assicurato dalla proprietà e dalle figure apicali del club nel giorno della presentazione di Martusciello e Petrachi. Ds e tecnico sanno che ci sarebbe bisogno di rinforzi di un certo spessore sia per dare risalto ai giovani che sono stati ingaggiati sia per dare nuovi stimoli e segnali forti e chiari a chi magari resterà tra coloro che fanno parte della vecchia guardia. L’idea guida del club, però, al momento è abbattere i costi, ma il progetto sostenibilità economica non può totalmente ignorare le esigenze tecniche. Bisogna trovare il giusto equilibrio e soprattutto tenere maggiormente in considerazione la dignità di una piazza che è stata già abbastanza mortificata nell’ultimo anno.
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