MERCATO SAN SEVERINO, IL PRESIDENTE DE LUCA TRA PASSATO E… FUTURE PREOCCUPAZIONI

La Regione Campania  è pronta a proseguire nel lavoro di recupero dell’area archeologica di San Marco a  Rota a  Mercato San Severino dove, dagli scavi, è venuta fuori la traccia di un mosaico di epoca romana ma c’è tutta una stratificazione di civiltà e storie diverse che possono essere recuperate. Servono almeno due milioni e mezzo di euro ma c’è l’impegno della Regione a  sostenere il comune guidato dal sindaco Antonio Somma. Lo ha garantito il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca che oggi,  ha visitato l’area archeologica soffermandosi, poi, a margine della sua presenza nel comune della Valle dell’Irno anche su altri argomenti . “Ci aspettiamo a questo punto che  non ci facciano perdere altro tempo -si è augurato il presidente- è passato un anno esatto da quando abbiamo potuto il riparto dei fondi sviluppo e coesione, è stato un delitto perdere un anno, avremmo dovuto avere già i cantieri aperti e il lavoro creato per i nostri giovani”. su sollecitazione dei giornalisti De Luca ha poi commentato l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata, prospettando una serie di pesanti preoccupazioni. “Si  rischia di spaccare l’Italia ma soprattutto di penalizzare in maniera drammatica il  Sud – ha spiegato il Governatore della Campania- autonomia differenziata può consentire alle regioni del Nord di trattenere il residuo fiscale cioè di trattenere nelle regioni di appartenenza i tributi nazionali  tipo l’Iva, l’Irpef  che maturano  in quelle regioni  e che potranno essere trattenuti fino al 90% in quelle stesse  regioni dopodiché non si capisce da dove si prendono i fondi per la Perequazione cioè per recuperare il divario fra nord e sud del paese”: poi un esempio già citato altre volte che riguarda nello specificio il mondo dellas anità: ” Io  faccio un esempio concreto perché spesso i cittadini fanno fatica a capire cosa significa l’autonomia di differenziata – ha chiarito De Luca- se trasferiamo poteri ulteriori nel campo della sanità mentre oggi abbiamo un unico contratto nazionale per il personale sanitario come medici, infermieril amministrativi con l’autonomia differenziata una regione ricca  può aggiungere al contratto nazionale anche un contratto integrativo regionale cioè in concreto può pagare i medici il triplo di quanto non possa fare una regione meridionale : sarebbe un disastro per la sanità pubblica e avremmo ovviamente un fiume di emigrazione anche di giovani medici dal sud al nord “.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro