La gravissima emergenza sanitaria in corso impone l’adozione di un indispensabile pacchetto di misure per il rilancio degli investimenti, in chiave di forte semplificazione, con l’obiettivo di giungere il più velocemente possibile ad aprire i cantieri. Secondo l’ANCE Aies Salerno si tratta di regole eccezionali e temporanee, pensate per una prima fase di transizione, dove la priorità è far atterrare quante più risorse possibili dal giorno successivo alla loro entrata in vigore e fino al 31 dicembre 2020. “E’ un momento straordinario che va affrontato con misure straordinarie e temporanee. Misure Necessarie – sottolinea il Presidente Vincenzo Russo – che abbiamo già provveduto a comunicare ai vertici nazionali e che spero possano presto trovare l’approvazione del Governo. Il settore dell’edilizia è in ginocchio. Deve rialzarsi in fretta: se riparte l’edilizia riparte tutto il Sistema Paese”.
Questo in sintesi il pacchetto di richieste presentato dall’ANCE Aies Salerno ai vertici nazionali.
1) LAVORI PUBBLICI. Occorre ripartire da subito con la sospensione di un anno del “Codice degli Appalti”. Vanno previste norme in deroga con procedure semplificate, del tipo “Ponte di Genova”, ove i sindaci possono assumere anche le funzioni di Commissari Straordinari. Va estesa la procedura negoziata fino a 15 imprese, con sede legale nella provincia ove si effettua la gara, per importi fino alla soglia comunitaria (euro 5.350.000). Va prevista un Regolamento che limiti l’importo di aggiudicazione per la singola impresa in base al fatturato medio degli ultimi tre anni, per cui tale impresa non viene più invitata nelle successive gare. Tutto ciò con una apposita cabina di regia presso la Prefettura.
2) SICUREZZA NEI CANTIERI. In previsione di una ripresa dei cantieri nei prossimi mesi, occorre creare una Task Force Ance che dia supporto operativo e materiale alle imprese associate sul tema dei nuovi DPI (guanti, mascherine, occhiali etc…). Vanno condivise le tipologie e fornite le attrezzature necessarie ai nostri operai per la ripresa delle attività di Cantiere. Va da subito inserita una norma che disciplina tutti i maggiori oneri che le imprese dovranno sostenere in materia di sicurezza così come gli importi anticipati in questo periodo dovranno essere rimborsato dalle Casse Edili tramite Sanedil.
3) LIQUIDITA’ E CREDITO. Da anni il Settore Edile e per esso le Imprese di costruzione sono confinate ai margini del Sistema Bancario sul tema di Accesso al credito. Oggi, solo il 10% degli investimenti (Mutui, Finanziamenti) del sistema bancario è destinato alle imprese di costruzioni.
a) Le garanzie dello Stato sui prestiti alle Piccole e Medie Imprese debbono arrivare a coprire fino al 100%, senza il vincolo del rating d’impresa. Dobbiamo dare la possibilità a tutte le imprese, che hanno storia e tradizione e che vivono questo momento di grave difficoltà, di avere un segnale forte e concreto dallo Stato per riprendere la propria attività.
b) Sospensione di Basilea 2 e Revisione completa dei criteri di classificazione dei crediti deteriorati e dei rating d’impresa. Occorre inserire nelle varie moratorie sui prestiti anche i crediti deteriorati, inserendo anche in questo caso forme di garanzia di Stato. Tutto ciò può consentire concretamente alle imprese in difficoltà di poter beneficiare di moratorie e garanzie anche per chi ha posizioni considerate come “inadempienze probabili” (UPL fino agli NPL);
c) Stabilire un Regolamento unico per il Sistema Bancario, con criteri chiari e flessibili da applicare per le concessioni delle varie forme di credito alle imprese.
d) Va riproposta la “pace fiscale” a saldo e stralcio per tutte le cartelle esattoriali notificate fino al 15 marzo 2020.
e) Con riferimento ai Prestiti, con la Garanzia dello Stato, il cui importo è determinato in percentuale sul fatturato dell’impresa, va precisato che il Valore del Fatturato da considerare è quello riferito al totale ricavi (Vendite + Rimanenze), così come vige negli altri Settori Industriali;
f) Per consentire una immissione concreta di liquidità pe le imprese di costruzione, occorre che lo Stato proceda entro 15 giorni ai rimborsi IVA;
g) Va sospesa per almeno 24 mesi l’applicazione delle procedure di cui allo split payment.