Tra acquisizioni di carte, verifiche, indagini interne e la probabile inchiesta aperta dalla procura della Repubblica di Salerno per chiarire le cause della morte della 41enne di Giffoni Cristina Pagliarulo, c’è la voce del direttore generale dell’azienda sanitaria di via San Leonardo, Vincenzo D’Amato che si difende e chiarisce quanto fuoriuscito proprio dai controlli interni al nosocomio salernitano. Intanto – secondo indiscrezioni – i Nas hanno bussato alle porte del “Ruggi d’Aragona” per acquisire carte e documenti di Cristina Pagliarulo, la 41enne di Giffoni morta in pronto soccorso lo scorso 6 marzo, mentre la famiglia, attraverso l’avvocato Mattia Alfano sta predisponendo un dettagliato esposto da inoltrare alla giustizia penale e civile. Ma nel giorno delle nuove acquisizioni e dopo le svariate sollecitazioni tra cui nuovamente quelle della trasmissione di rete4 Fuori Dal Coro, c’è stato l’intervento del direttore generale del “Ruggi d’Aragona” Vincenzo D’Amato che nell’esprimere cordoglio ai familiari ha chiarito quanto accaduto, le procedure adottate, i risultati positivi dell’inchiesta interna. Per il dg, tutto ha seguito il giusto iter, senza nessuna negligenza o distrazione. Sul caso – oltre alle parole della sorella di Cristina che ha rotto il silenzio per un’intervista ai colleghi di rete4 di ieri sera – è ritornato anche Mario Polichetti: “Non possiamo accettare – ha dichiarato il responsabile nazionale del Dipartimento Salute dell’Udc – che si cerchi di minimizzare un caso così drammatico dietro sterili giustificazioni e auto assoluzioni. Il punto non è se siano stati effettuati esami o consulenze, ma se la paziente sia stata assistita in maniera tempestiva ed efficace, evitando il tragico epilogo. Questo è ciò che la comunità e la famiglia chiedono: chiarezza e verità”. Ma a chiedere nuovamente un intervento del sindaco di Salerno, primo garante della salute dei cittadini, è stato il consigliere comunale in quota Forza Italia Roberto Celano: “La difesa del sistema organizzativo del Ruggi del Direttore Generale lascia assolutamente perplessi. Ci si chiede come mai, allora, solo dopo la trasmissione televisiva sia stata attivata una commissione d’inchiesta interna. Tutto ciò accade nel silenzio assoluto ed assordante del Primo Cittadino, più attento alla difesa del sistema di potere, responsabile di queste vergogne, che alla tutela dei reali interessi della città e dei salernitani”.
