“Ancora una volta dobbiamo denunciare sperperi nella sanità pubblica non dovuti al personale dipendente ma a Dirigenti pagati fior di euro che cagionano danni ad utenza e a dipendenti. È il caso della esternalizzazione dei servizi di manutenzione dell’intera ASL di SALERNO che al costo di 54 milioni di euro non garantisce la presenza h 24 di tutto il personale manutentivo necessario alle esigenze ed urgenze dell’impiantistica ospedaliera, obbliga la ASL a pagare a parte tutti i lavori che eccedono i costi di euro 200 e genera un esubero di circa 200 unità tra i dipendenti pubblici già incaricati di dette mansioni. Infatti sembrerebbe che, di notte, frequentemente non vi siano tutte le figure necessarie alla gestione della manutenzione (ovvero caldaisti con patentino, elettricisti qualificati e idraulici) ma che sia presente una o al massimo due delle figure prevedibili; non è da trascurare il fatto che tutto ciò che come manutenzione eccede il valore delle 200 euro dovrà essere pagato dalla ASL con ulteriore esborso oltre ai 54 milioni di euro già pagati; da qualche giorno, circa 200 dipendenti, considerati unilateralmente in esubero dalla ASL SALERNO vengono costretti ad esprimere una loro “eventuale riallocazione ad altre mansioni” , sono stati esclusi dalle turnazioni nei servizi e sono obbligati a frequentare un corso di formazione sull’antincendio ai fini della costituzione di “squadre di emergenza” ed ai fini di “riallocare” a tutti i costi personale difatti ritenuto in esubero. Il costo per questa operazione, fatto esempio che il costo annuo di un singolo operatore è pari a 30.000 euro, è di circa 18.000.000 di euro che si sommano ai 54 per un totale di 72.000.000 di euro esclusa la manutenzione oltre ai 200 euro previsti. Ma la domanda è sempre la stessa , con 70 milioni di euro cosa si poteva fare e quante persone nel profilo di caldaisti, muratori, elettricisti, idraulici si potevano assumere? È soprattutto, perché alle note della nostra O.S. che chiede un incontro chiarificatore non viene risposto e non vengono avviate le trattative nel mentre i soliti CGIL, CISL e UIL emettono una nota unitaria con cui appoggiano la “riorganizzazione aziendale”?
La verità è una sola che questa operazione, da decifrare politicamente, è solo una sostituzione del personale in cui non c’è alcuna assunzione di rischio aziendale da parte dell’impresa privata subentrante e come tale vietata dalla norma: si sostituisce personale pubblico e lo si destina altrove e si fa entrare una ditta privata che non deve fare concorsi o assunzioni tramite ufficio di collocamento ma solo a chiamata diretta. “Abbiamo già visto questa scena” esordisce il Responsabile Territoriale della FSI- USAE Rolando Scotillo “con il caso dell’ausiliariato (anche qui costi per milioni di euro e trasparenza zero) ora sotto lente della Procura per i casi di Parentopoli denunciati, chissà – forse – anche in questo caso qualche parente di sindacalista o di dipendenti più vicini al “sole” avrà trovato una facile collocazione? Sottoporremo il caso alle competenti istituzioni per una valutazione più approfondita, intanto andremo avanti nella tutela dei dipendenti che sono stati lasciati soli da chi avrebbe dovuto tutelarli.”